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betadine

Dimenticanze .. (o meglio, per non dimenticare)

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9 ore fa, betadine ha scritto:

.. e mentre in occidente ci accapigliavamo per accaparrarci un "intel 4004", in GIappone si celebrava il Shichi-Go-San   (七五三 letteralmente significa sette-cinque-tre“)

[scovato in SakuraMagazine]

七五三  Shichi-Go-San è una festa tradizionale che si festeggia il 15 Novembre.
E’ un rito di passaggio e un festival secondo il quale si celebrano le bambine di 3 e 7 anni e bambini di 3 e 5 anni.. ed ecco perchè quindi Shichi (sette), Go (cinque), San (tre).
... e come per l'ultima lama del Kantei, siamo in pieno Periodo Heian.

Si narra che sia nato tra i nobili di corte che celebravano anticamente in questo giorno il passaggio dei loro bambini ad una “media infanzia”.

I numeri “tre”, “cinque” e “sette” sono molto ricorrenti nella numerologia Giapponese che parla di questi numeri come di numeri fortunati, oltre ad affermare che, in generale, tutti i numeri dispari sono numeri fortunati.   Col tempo questa tradizione iniziò ad essere praticata anche dalla classe dei samurai che lo aggiunse ai suoi già numerosi rituali.

A quell’epoca i bambini della "classe privilegiata", che fino a tre anni portavano i capelli cortissimi,  dall’età di 3 anni in poi gli veniva permesso portarli più lunghi.
A 5 anni ricevevano l'Hakama, che era un indumento giapponese tipico indossato specialmente dai .... (si, sempre loro).

Le bambine invece a 7 anni potevano finalmente legare il loro kimono con il tradizionale Obi  (la tradizionale cintura di seta del kimono) piuttosto che con una corda, come avevano fatto dall’età di 3 anni sino a quel momento.

Dal periodo Meiji l’evento del Shichi-Go-San  venne adottata non solo dai nobili di corte e dai samurai, ma anche dai comuni cittadini ai quali venne concesso di includere nell’evento anche la visita al tempio per pregare per i propri piccoli e augurare loro tanta fortuna, prosperità, benessere e lunga vita.

Shichi-Go-San Oggi
La tradizione oggi è un pò cambiata.. dal Periodo Meiji.
Oggi non esiste più il rituale dei capelli per i bambini e neanche quella dell’obi al posto della corda per le bambine.
Le bambine di tre anni oggi indossano l’hifu (una specie di panciotto imbottito) e il loro kimono colorato.
I bambini invece vestono in maniera molto elegante seguendo molto spesso lo stile occidentale.
Una particolarità di questo giorno sono le fotografie..  infatti nel giorno dello Shichi-Go-San è noto per le fotografie fatte ai bambini… farle è un dovere!
(...e questo post postumo al 15/11 è proprio per preservare i nostri piccoli da uno scatenarsi di emulzioni giapponesi.))

A tutti i bambini festeggiati in questo giorno viene inoltre regalato il famoso Chitose Ame (千歳飴).
Il Chitose Ame sarebbe una grande caramella lunga e sottile, rossa e bianca conservata in una borsa con raffigurante una gru o una tartaruga proprio perchè simboleggiano crescita forte e sana e longevità.  ... insomma.. un augurio per tutti i bambini!

 

Restando nell'ambito numerico, un nostro conterraneo.. tal Efrem Bertuzzi, (1940-2005) dedito all'alchimia e profondo studioso di esoterismo, si dedicò allo studio e raccolta di varie notizie..

(qua lo spunto son "le riflettanze" suggerite da Altura.)

Ci racconta che l'antropologo Thomas Crump, che nel 1990 ha pubblicato il libro The Antropology of Numbers, ha ora pubblicato The Yapanese Numbers Games - The Use and Understanding of Numbers in Modern Yapan (ed. Routledge, Londra 1992, 222 pagg., per sole 40 sterline).

««Il Giappone fu per secoli indifferente alle scienze matematiche, ma ha usato i numeri in modo molto complicato e profondo per regolare la vita quotidiana ed anche i giochi.
Il libro tratta dei shichi fuku yin, i sette dei della buona fortuna.

L'uomo non può sfuggire alle leggi della natura e dell'ordine cosmico, e la cultura giapponese sa che la parola, come i numeri, sta alla base creativa di tutti i fenomeni.

La tipologia dei sistemi dei numeri giapponesi è distinta da quella occidentale, in cui i numeri sono usati soprattutto in termini di operazioni matematiche.
Poi tratta dei cinque sistemi alternativi di numeri: il sistema binario di yin and yang e poi mandala , onyodo, gogyo e kanshi.

Il sistema divinatorio omikuji è molto importante nella vita dei giapponesi perché è anche un modello dell'Universo.

Nei Libro sono illustrati i numeri che trattano del concetto di tempo e spazio.
Il Tempio Sanjusangendo è il modello di mandala determinato dalla struttura numerica dello spazio.

La numerologia giapponese deriva da quella cinese, ma si è arricchita fino a sviluppare un aspetto differente e più complesso.
I numeri nell'antica Cina erano espressi dal modo in cui si ponevano dei bastoncini nello spazio.
Per esempio il numero 10 era rappresentato da due bastoncini, uno messo orizzontalmente e l'altro verticalmente.  Il primo rappresentava l'Est e l'Ovest e l'altro il Nord ed il Sud.

Il carattere wàn , che significa 10.000.. e si dice derivi dalla figura dello scorpione.
Secondo il Wan Pao Ch'uan Shu ci sono trenta barriere pericolose che l'uomo deve attraversare durante la sua vita., esse sono..

  1. La barriera delle quattro stagioni, controllate da un demonio maligno;

  2. La barriera dei quattro pilastri;

  3. La barriera del demone Niu Wang;

  4. La barriera della Porta del Diavolo;

  5. La barriera in cui la vita è esposta;

  6. La barriera della difficoltà insormontabile;

  7. La barriera dell'anatra dorata che cade nel pozzo;

  8. La barriera delle parti private;

  9. La barriera dei cento giorni;

  10. La barriera del ponte rotto;

  11. La barriera dell'agile piede;

  12. La barriera dei cinque geni;

  13. La barriera del lucchetto d'oro;

  14. La barriera del serpente di ferro;

  15. La barriera della vasca da bagno;

  16. La barriera della tigre bianca;

  17. La barriera del monaco buddhista;

  18. La barriera del cane celeste;

  19. La barriera che muove la pietà celeste;

  20. La barriera del chiavistello e della chiave;

  21. La barriera in cui le viscere si arrendono;

  22. La barriera dei mille giorni;

  23. La barriera in cui si rompe la testa;

  24. La barriera del pianto notturno;

  25. La barriera del brodo che brucia;

  26. La barriera in cui i bambini sono sotterrati;

  27. La barriera in cui la vita è accorciata;

  28. La barriera del pugnale del generale;

  29. La barriera dell'acqua profonda che corre;

  30. La barriera del fuoco e dell'acqua.
    Se ci avete fatto caso, al numero 15 ne troviamo una moool to intrigante...

In conformità con il sistema bipolare dell'Universo, i numeri sono maschili o femminili.,  e si narra che i numeri dispari sono maschili mentre quelli pari sono femminili.

In Giappone questo simbolismo si è approfondito nel Principio Miroku.

In tutti i templi c'è l'immagine del Kami creatore Okunitama Okuninushi .. che si festeggia in primavera (= fuoco)  in estate (= acqua)  ed in autunno (= terra).
I numeri che corrispondono al fuoco, all'acqua ed alla terra sono rispettivamente 5, 6, 7.

Secondo l'Età degli Dei, i festival del fuoco, dell'acqua e della terra celebrano il Miroku Kami ed il nome di questo dio si può pronunciare anche 5-6-7.

Dato che l'uomo non può vivere senza il fuoco, l'acqua e la terra, che formano il mondo sensoriale, il Principio Miroku è il paradigma per l'ordine normativo sia del mondo che della società umana.
Tutte le cose possono essere ridotte alla "croce".. una coincidenza di opposti.

La lingua giapponese è divina perché parlata sia dagli dei, sia dagli spiriti.
Solo la lingua giapponese ha parole che hanno kotodama, cioè potenza automatica (forza intrinseca).
La numerologia giapponese Kazudama si basa su questa potenza automatica della parola e dei simboli.»»

Nel 1591 fu pubblicato, a Bergamo, il libro del canonico della cattedrale di Bergamo, Pietro Bungo, un volume in quarto di 676 pagine, intitolato Numerorum Mysteria, (ed. Comini Venturas, per solo 4 soldi o 5 talleri, ndB), in cui egli, dopo aver passato in rassegna i differenti sistemi matematici di Pico, Lullo, Giamblico, ecc..  spinse l'analisi esoterica dei numeri a cifre formidabili, oltre il 144.000.

Nel trattare la mistica dei numeri, Pietro Bungo si è avvicinato alla numerologia giapponese.

Un libro dimenticato e rarissimo, che già preannuncia il pensiero futuro.   Gli Zoit, coloro che interrogano le divinazioni..  lo tengono in serbo.

 

Ora .. tanto per chiudere il Capitolo "numerologia e casualità" riprendendo i tre ultimi post, avendo ben in mente il teorema del Katanakake, e sollevando "zio" da qualsiasi riflettanza matematica, si scorge che sono riportati tre numeri..

. 180 (era un angolo piatto e la ricorrenza dell'anno di ristampa dei Promossi Sposi)
. 250 (anni fa nasceva Ludwig van Beethovenn)
.   15 (novembre 1971.. data in cui "un compomente" rivoluzionò il mondo)
se sommm....  180+250+15 arriviamo a 445

Bene..  il 445 all'inizio del nuovo millenio segna e segnerà un pezzo di carta al quale dovrem abituarci ancora per un pò...
Lo chiamano anche "dichiarazione o autocertificazione....   (DPR 445/2000)      e ne avremo bisogno fintanto che questo benedetto quattro evolvi in cinque  .  un vuoto

Probabilmente con un "senso/senno" svuotato della sua carica, riprenderemo ad abbracciarci.
Buon w.e.

(ovviamente nel fratempo potete tranquillamente sfancular ..me  e i miei voli/deliri pindarici sui numeri.. tutti compresi e naturalmente compressi.))

https://www.youtube.com/watch?v=WvJKGQ5gKKk

PS.. per gli amici di Milano.. al bisogno, vendo telemetro tarato a diecimetri.

E che costa un botto ogni volta dove lo mettiamo??

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:turned: non ho compreso cosa è che costa 'n botto..

A un bambino non costa nulla giocare e divertirsi a crescere
B ruciare o far di conto non costa nulla
C ondividere costa ancora meno

Il piacere della ricerca e la ricerca stessa non ha prezzo.))


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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11 ore fa, betadine ha scritto:

:turned: non ho compreso cosa è che costa 'n botto..

A un bambino non costa nulla giocare e divertirsi a crescere
B ruciare o far di conto non costa nulla
C ondividere costa ancora meno

Il piacere della ricerca e la ricerca stessa non ha prezzo.))

Ah scusa, le cerimonie di shichigosan, costano sempre un sacco de sordi! Non ero stato chiaro, scusa. Ahimè le feste tradizionali per via della mentalità giapponese costano sempre uno sproposito. Secondo me,da povero gaijin, molte cose sono superflue.

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.. molte cose sono superflue.


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La cena è bella che digerita, era l'ultima, per oggi.. domani si riconcia.

Di un'ultima cena ne possiamo, o meglio, ne potremo godere ancora per molti anni.. grazie a Lei.

«Per circa vent' anni è stata una sorta di compagno, che esigeva tutta la passione e la dedizione di cui ero capace.
Per quel lungo intero periodo sono stata completamente immersa nei problemi giornalieri che poneva il lavoro; improvvisamente, verso la fine, mi era però sorto un desiderio, quasi infantile, di tornare a un' atmosfera discreta, tranquilla.. alla mia vita».  ..così scrisse nel memoir La mia vita con Leonardo.

Alla fine fu accompagnata da molti onori, ma in corso d’opera da tante polemiche e veleni che, come scrisse l’allora soprintendente C.B., finirono per esporre la restauratrice alle frecce «come un san Sebastiano».    «Si sa che quando si è in prima linea si sarà colpiti per primi, minimizza lei..  io però mi ero assunta quell’impegno e andai avanti, cercando di non prestare ascolto alle critiche malevole per non deconcentrarmi», commentò. ...  impegno, rigore, scrupolo, concentrazione, disciplina, responsabilità.. «sono una lombardaccia», commenta, e con questo chiude l’argomento.
C'è anche un volumetto, densissimo di notizie intorno a un evento davvero epocale quale fu il restauro di quell’opera dalla fama planetaria, ma ridotta ben presto (lo scriveva già Vasari nel 1568) «a una macchia abbagliata».   Lei era ben consapevole di ciò a cui andava incontro.  Occorreva una tempra d’acciaio, che lei dimostrò di avere.

Sarebbe però riduttivo limitare il ricordo di una studiosa d'eccezione al solo Cenacolo.
Pinin è intervenuta sulle pitture di Giotto alla Cappella degli Scrovegni a Padova, sugli affreschi di Masolino da Panigale nel Battistero di Castiglione Olona, al Palazzo Borromeo di Milano., ha restaurato opere di Lotto, Bellini, Bronzino, Caravaggio, Tiziano, Tiepolo avventurandosi fino al contemporaneo, per Man Ray e Fontana.

Con atteggiamento da scienziata ha affrontato i principali problemi legati alla conservazione e al restauro apportando contributi e metodologie innovative.

Ha collaborato con il Louvre di Parigi e con il Museo d' Arte Catalana di Barcellona.
Dal 1970 al 1990 ha partecipato come membro attivo al Comitato dell' Icc dell' Icom (International Council of Musem).
Dal 1984 al 1993 è stata membro della "Rèunions annuales du groupe peintures murales et mosaiques du Comitè de Conservation dell'Icom al Laboratoire des Monuments Historiques de France à Champs sur Marne".  Nel 2011-2012 ha fatto parte del comitato scientifico per il restauro della Sant'Anna di Leonardo del Louvre ed è stata membro del comitato ministeriale per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo nel 2019 (tra cui "la Sala delle Asse" al Castello Sforzesco, con una indimenticabile presentazione in proiezione murale).
Il 27 settembre 2019 l'Università di Torino le ha conferito la laurea honoris causa in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali.

Pinin Brambilla Barcilon, il suo nome.. probabilmente appagata per i suoi 95anni.
... molti occhi saranno causa di vibrazioni nell'ammirare i suoi lavori, il suo restauro.. anche senza averne mai sentito parlare.

La gioia, spesso, non ha bisogno di un nome.
Alla fine del ventennale resturo dichiarò di non aver mai compreso bene "il maestro", ma aggiunse anche.. Posso solo sperare che sia soddisfatto, come chi vede ora «l’Ultima Cena».
Grazie

Liberamente adattato e integrato.. da un'articolo di Luca Beatrice, critico d'arte, curatore e accademico italiano, da "La mia vita con Leonardo"- Electa, ed altro.


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Molte le incredibile opere su cui questa donna ha messo le mani.
Di molte neanche sapevo.
La Cappella degli Scrovegni è lì, sotto gli occhi di tutti.

Ma certamente il Nostro Cenacolo era veramente una sfida impossibile.
Per il muro infelice, per la tecnica non adatta (a secco e non a fresco!) che aveva già dato i primi segni di decadimento quando il Maestro era ancora in vita.

La conoscenza della scienziata,  la sensibilità dell'artista.
Spesso i restauratori sono figure schive, che amano poco i riflettori, specie se non sono puntati sull'opera d'arte stessa.
Senza di loro, tuttavia, sarebbe impossibile non solo preservare, ma addirittura conoscere la grandezza di un artista.
 

Ne abbiamo anche qui tra noi di persone di detto calibro.
Non dimentichiamoci di ringraziarle per il loro prezioso lavoro.


 

月の道

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... e per non dimenticarci di quel pò di francese che sappiamo un pò tutti, vi lascio questo bel sito .. molto esplicativo sulle tōken che tanto ci appassionano.

Corredato di intense fotografie e due belle gallerie.  Buona visione.   https://nipponto-ken.net/index.html
merci, aurevoire.


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17 minuti fa, betadine ha scritto:

... e per non dimenticarci di quel pò di francese che sappiamo un pò tutti, vi lascio questo bel sito .. molto esplicativo delle tōken che tanto ci appassionano.

Corredato di intense fotografie e due belle gallerie.  Buona visione.   https://nipponto-ken.net/index.html
merci, aurevoire.

Grazie x il link😁

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Il 16/12/2020 alle 00:12 , getsunomichi ha scritto:

.....
Spesso i restauratori sono figure schive, che amano poco i riflettori, specie se non sono puntati sull'opera d'arte stessa.
Senza di loro, tuttavia, sarebbe impossibile non solo preservare, ma addirittura conoscere la grandezza di un artista.

Ne abbiamo anche qui tra noi di persone di detto calibro.
Non dimentichiamoci di ringraziarle per il loro prezioso lavoro.

Il regalo più grande che puoi fare a qualcuno è

Il tuo Tempo.

Perché quando dai a qualcuno il tuo tempo, gli regali un pezzo della tua vita..

buona domenica


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..sempre per non dimenticarci chi teoricamente "siamo", volevo segnalarvi un piccolo e stuzzicante libro.. quando in almeno due parti del globo masse rumorose si agitano per un cambiamento di moto, tra restrizioni e walkie-talkie e un rettore, mentre in un’altra piccola parte della galassia umana, la mancata presenza di masse incurva oltremodo lo spazio-tempo, senza tuttavia s”muovere dei corpi”     manco fossero dei fotoni di Plank, che minimizzano qualunque posizione e appaiono sempre più come un ologramma quantizzato del futuro.. più di quanto si possa immaginare per l’Universo tutto.

Queste allegorie sono raccolte e meglio spiegate in questo piccolo libro che ci racconta che i numeri non sbagliamo mai.. nel confonderci.


(le allucinazioni son le mie., mentre, da alcune recenzioni.. La giovane autrice ci racconta che La Matematica è stata il suo apprendistato alla rivoluzione, perché le ha insegnato a diffidare di verità assolute e autorità indiscutibili.
Democrazia e matematica, da un punto di vista politico, si somigliano.. come tutti i processi creativi non sopportano di non cambiare mai. 
La matematica è un formidabile esercizio di democrazia e come la democrazia si fonda su un sistema di regole, crea comunità e lavora sulle relazioni. 
Come la democrazia, la matematica amplia ma non nega.
Studiando matematica si capiscono molte cose sulla Verità..  per esempio che le verità sono partecipate e pertanto i principî di autorità non esistono o che le verità sono tutte assolute ma tutte transitorie perché dipendono dall’insieme di definizione e dalle condizioni del contorno.
Svolgere un problema matematico è un esercizio di democrazia, perché chi non accetta l’errore e non si esercita nell’intenzione di capire l’ambito (o l'universo relativo) non riesce né a cambiarlo né a governarlo.

“La matematica è politica” di ChiaraValerio,)
La matematica pare essere la sola scienza esatta in cui non si sa mai di cosa si stia parlando né se quello che si dice sia vero.  (parafrasandoBertranRussel

Modificato: da betadine

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tatsu

Itaria no ryū

Hokusai_Tatsu.jpg


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.. mentre alcuni restano ancora appesi e sospesi, centotrentunoannifa nasceva Pasternak, Boris Pasternak.

Ai più conosciuto per Il dottor Zivago, in un certo senso un tipo molto giapponese, che filtrava tutto attraverso la natura.. cantava la natura, le stelle e la pioggia.  Anche la Rivoluzione la visse e narrò in questo modo.. una sorta di lontananza sulle ali di un hoo-hoo, un'araba fenice.. una nuova nascita.

Tra le sue disse, o meglio scrisse.. "io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti, non hanno inciampato.  La loro è una virtù spenta, di poco valore. A loro non si è svelata la bellezza della vita.  Che bello essere vivi, pensò. Ma perché fa sempre così male?
Nessuno fa la storia, la storia non si vede, come non si vede crescere l’erba
.   ...  e tra l'erba cresce l'arte, occorre però chinarsi per raccoglierla..

Se vi capita, provate «Mia sorella la vita» una sorta di romanzo in poesia dove ci ritroveremo in un universo in frenetico movimento e lo stupore sarà sempre in agguato e.. "la rivoluzione stessa appare come una palingenesi che porta con sé l'impeto purificatore di una forza naturale e primordiale, ma anche un'indicibile potenza distruttiva.,, 

anche allora come oggi era il 10 febbraio, del 1890.
.. e suona ancora come un nuovo MP155-Ultima, dirompente.))


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... avrei voluto rammentarvi dei quasi duemilaquintali di buona «iprite» che usammo ottantacinqueannifa nelle regioni sopra il Corno D'Africa, ma mi sono intristito solo a rileggere alcune nefaste pagine della nostra Storia.. e neanche il Principe De Curtis, che oggi nasceva, m'ha risollevato il morale.

Non mi resta allora - per inerzia - che mettermi dalla parte degli sconfitti e andar a guardare le stelle., come faceva un nostro conterraneo molto amato in certi illuminati ambienti .. quasi per 360anni.
Oggi nasceva nel 1564.
Anche a lui piaceva guardare le cose da lontano..  per scoprire quanto piccoli siamo.
Beta-Galileo, 15 febbraio A.D.


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Abiurò, certo che alla verità non si chiude la bocca e che il tempo avrebbe saputo poi dire la sua. Ma non fu così per un altro suo meraviglioso contemporaneo che il 17 febbraio del 1600 terminò anzitempo  suoi giorni.

Una statua a ricordarlo in Campo dei Fiori a Roma, così come faccio io di tanto in tanto, che di lui, come dell'altro, sono indegno discepolo.


 

月の道

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¿¿ sottintendi che fu vigliacco nel cedere ??  ..nel far finta di recedere da quanto conosceva, consapevole delle sue certezze?

Certo chel tuo non si  smosse per applicare una qualsiasi legge della dinamica o nel utilizzare alcun principio di nerzia per modificare la propia posizione.
Restò immobile fino alle estreme conseguenze, illuminato dagli allora illuminati in quel di Campo de Fiori.
Anche lui con una grande visione sulla Natura. Creatore, quindi madre e centro dell'universo variegato.. quasi fosse come un''onda, nei pressi di Kanagawa.
Di sicuro era già da tempo che l'oppio era arrivato al di qua degli Urali o del Taklamakan... come già Omero o Paracelso ci han narrato.

Di sicuro "il moretto" ci vedeva bene..

Non più la Luna è cielo a noi
che noi a la Luna

(e per chi ancora avesse qualcosa da ridire.. facendo una sorta di parafrasi
se si potesse andare sulla Luna scorgeremmo la Terra nel cielo come la Luna
(una sorta di Gagarin verso la metà del 1500 quasi milleesei)

pss.   a ripensarci bene, rileggendo il pensiero di Lefkadio Hearn sull'Onda, ritrovo una qualche non scontata assonanza sui "non paletti" di Giordano Bruno.
ma portate paxienza.. sarà l'oppio a dar certe distorte visioni.
Anche un tal W.Turner vedeva e raffigurava Venexia in una coltre giallo-luna anziché grigio-ratto.
anche allora c'erano papaveri tutt'intorno.
pace


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Difficile a volte interdersi con le parole.. c'è di mezzo il nostro vissuto, malgrado che a queste vuote scatole abbiamo dato significati condivisi e qualsi univoci... Appunto, quasi.

Continuo a ravanare su quell'espressione.. «Abiurò»

Cerco di interpretare "il termine" e continuo a chiedermi se debba essere inteso come "una vigliaccata", un rinnegare il proprio pensiero (seppur consapevole delle eventuali conseguenze).
Certo non fu un samurai impavido che andò incontro alla morte, ma forse cedendo, nella consapevolezza della sua teoria, di fatto non recede nel pensiero, ma solo nell'azione.
oggi diremmo.. contenti e cojo.. -ops- e canzonati.

Di sicuro sapeva a cosa sarebbe andato incontro e, forse, era un modo per contunuare a governare la sua teoria (come uno scaltro Daimyo che preferì sottili accordi a cruenti scontri.).
Questa almeno pare essere la conclusione a cui arriva anche il Sarti.. l'Andrea di Bertol Brecht.
.. forse un giorno l'uomo riuscirà a volare.

 

Oggi, almeno in parte, molti dei nostri termini e azioni sono codificati e non danno spazio a equivoche interpretazioni.. almeno così la pensavano all'Istituto di Ingegneria Civile di Londra, quando nel febbraio del '47 ufficializzarono un "sistema normato sistematico" che riguarda diversi disparati ambiti, condivisi dal principio "When the world agrees".
Oggi lo conosciamo come ISO.
ed anche allora era il 23.


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Inserita: (modificato)
10 ore fa, GiulioC ha scritto:

 ... Del resto buona parte delle arti e delle forme espressive giapponesi che noi tutti amiamo si vengono a creare (o almeno a formalizzarsi) nel periodo Edo quando, mi si perdoni la banalizzazione, c'era molto tempo libero ..

Sicuramente avrai ragione tu, ma io credo che tutto nasca prima.            **[aggiungo, ora, questo tuo inciso, che trovo molto più calzante con la mia visione.. (o almeno a formalizzarsi)]

Non so perché ma son convinto che Sen no Rikyū, il maestro del té e i concetti del "wabi-sabi", erano ben presenti a molti già da molto tempo... al pari di un hamon sugu-ha.
L'avvento, o la riflessione sul suo «essere», anche cronologicamente parlando, sono di poco precedenti all'epoca Edo (in Azuki-Momoyama) ma il suo apprendis
tato lo fa da Sōtō.. e già arriviamo al Muromachi.. e chissà chi c'era prima.
L'osservazione della natura "nelle sue più svariate e naturali forme" l'ho riscontrata in diverse latitudini.. è un legame ancestrale, che talvolta si perde strada facendo.
Certo... l'accezione dei concetti "bello e brutto" han sempre trovato ostacoli.. ma molto più spesso di quanto si crede, erano (e forse sono) legati ad «uno spirito di branco».
un lupo solitario aveva un altro sguardo... e un'altra fame.

Sen no Rikyū ebbe il coraggio di divulgare questo pensiero.. e caro gli costò.
Come un lupo solitario, ammirato dai suoi pari, che preferiscono però restar nel branco.

Scusate le divagazioni.. vengo a quanto promesso.
stavolta non copio ne incollo.. allego.

Sul primo (che poi è il secondo) mi ritrovo questo articolo.. Il Lungo MedioEvo di Jaquel LeGoff.pdf

Sul secondo, che ora sappiamo essere "il primo.."  vi lascio un interessante link (sicuramente conosciuto) ma che -guarda il caso- si ricollega ad un eretico di poche righe più in sù.
Rinascimento o lungo Rinascimento - ERETICOPEDIA

(e guarda ancora "il caso".. il lungo medioevo, scaturisce da una intervista rilasciata qualche anno fa alla radio Svizzera.))
mushin  (tutto torna)

La Luna in questo periodo è un po' calante... ma sicuramente -prima di sparire del tutto- rilascerà qualche bagliore.

 

**

Modificato: da betadine

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La luce della luna, non chiarisce tutto come quella del sole.

A volte cresce, a volte cala, come la sua capacità di illuminare.

Mostra lati insoliti, che mantengono certe ombre. Non per scelta, ma perché questa è l'umana capacità di percepire. Fatta, appunto di luci ed ombre. E certamente Sen no Rikyu lo capì meglio di altri.

Sen in giapponese significa anche principiare, prendere l'iniziativa. Come fanno talora alcuni lupi solitari, che decidono di uscire dal branco per iniziare una loro via.

Sono loro che la notte omaggiano la luna.


 

月の道

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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