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mauri

Castelli Giapponesi

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Vi posto questo magnifico sito con foto della gran parte dei castelli che formano la storia del Giappone, di alcuni di questi abbiamo parlato anche sul forum, le immagini sono a dir poco stupende, guardare per credere: http://www.castlefan.com/index.html

Buona visione.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Beh, pochi luoghi sono così evocativi del "mondo dei samurai" come questi castelli... questo sito è bellissimo (vien voglia di partire subito!)

Grazie Mauri per la segnalazione!

:arigatou:

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Io son tornato tre giorni fa :tristissimo: ho visitato il castello di Osaka peccato che di originale sia rimasto ben poco

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Io son tornato tre giorni fa :tristissimo: ho visitato il castello di Osaka peccato che di originale sia rimasto ben poco

si infatti spessissimo e` cosi`... tra incendi, terremoti e bombardamenti non e` rimasto quasi niente di originale....

questo

http://www.castlefan.com/data02/hamamatsu/

sta dietro casa mia...

di originale e` rimasta solo la base in pietra come spesso accade, e parte dei sotterranei.

in realta` poi nonostante sia uffcialmente "il castello di hamamatsu" e` soltanto una torre di un complesso che era molto piu` grande in quanto una delle basi importanti dello shogun tokugawa che mi pare era legato a questa zona fin dall`infanzia.

tutto il resto della torre, pardon castello, e` di cemento e materiali di edilizia moderna per quanto riguarda la struttura esterna e portante, a parte poi i pavimenti e le scale in legno.

all`interno alcuni pezzi interessanti, qualche arma e un paio di yoroi. pochi rispetto ad altri castelli pero` (tipo quello a iga ueno che ninja a parte ha un sacco di roba in piu`)

fuori c`e` il vecchio pozzo che e` ricoperto da una copertura moderna in legno forse simile a quella originale e qualche roccia e scaletta di pietra con annesso torii shinto rosso che fa molto effetto.

diciamo che al primo impatto, prendendone soltanto l`esteriorita` e` molto bellino, in particolare quando ci sono i ciliegi in fiore o al tramonto quando si staglia all`orizzonte. come immagine e` affascinante ma come sostanza non si puo` paragonare nemmeno alla nostra chiesetta piu` umile.


http://beno.jimdo.com

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Davvero peccato.. certo che pero' nel ricostruirlo avrebbero potuto almeno mantenere un minimo di "stile antico" quel pochino per capire com'era la struttura di un castello, cosi di castello giapponese c'è solo l'involucro :gocciolone: addirittura c'hanno piazzato DUE ascensori :checcevofa:

ma vabbè si sà ai giapponesi piace la comodità

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Davvero un bel sito per chi come me sogna di andare in Giappone prima o poi , per ammirare tali meraviglie.


Il pino proietta la sua ombra sul muro.

La luna riflette sull'acqua.

Davvero non siamo nulla.

Sia il cielo e dare un lungo grido

 

 

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Grazie Mauri, questo sito è fantastico! Le immagini...meravigliose!

Penso sia normale che a volte edifici storici siano tutto il contrario di quello ch'erano in origine. Anche in Italia ci sono diversi siti (antichi palazzi, castelli) snaturati o comunque in gran parte restaurati o completamente rinnovati. Ci può stare, è la storia, anche se comunque - laddove fosse possibile - è sempre un dovere curarsi e tutelare il patrimonio storico-artistico.

Modificato: da Musashi

<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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La "delusione" per come sono stati "restaurati" e spesso ricostruiti vari monumenti storici in Oriente (es. anche in Cina, anche se lì la storia è un po' diversa...), in maniera poco filologica, con materiali non tradizionali, con vari ammodernamenti non pertinenti... è un sentimento che spesso coglie l'europeo che visita tali luoghi.

 

Ma credo che agli occhi dei nostri amici giapponesi l'effetto sia meno "scandaloso" che per noi (sarebbe interessante approfondire, magari con i diretti interessati...), complice un diversa sensibilità nei confronti dell'Antico, e anche una diversa concezione del "restauro" in generale".

 

I materiali usati nelle architetture tradizionali giapponesi (es. legno e carta) sono deperibili e impermanenti: nel caso di un castello il discorso è un po' diverso (dovrebbe essere un'architettura che dura e resiste), ma per il coinvolgimento del castello nelle vicende belliche, credo che proprio queste architetture siano state obiettivo privilegiato di incendi, distruzioni, etc. etc. Dunque anche la maggior parte dei castelli ha condiviso destini di distruzione...

 

Maraini appuntava, confrontando Firenze e Kyoto (cui pure riconosceva molti aspetti in comune): "[...] città della pietra, del marmo, geometria, permanenza, solidità, chiarezza, essere, Parmenide; monoteismo, dogmatismo, dominio dell'uomo sulla natura [...] città del legno: impermanenza, effimero, fluire, regno di Eraclito. Culti shinto e buddista della natura. Irregolarità. Uomo che si immerge nella natura." (da: Fosco Maraini, Firenze e Kyoto, città parallele, Firenze, Polistampa, 2005, p. 19).

 

Dunque forse lo scempio maggiore nell'uso del cemento armato, sta proprio nel tradire la naturalità dei materiali utilizzati in origine, legno, pietra, intonaco...

 

Fatemi continuare questi "spunti di riflessione in libertà"...

 

Penso per esempio al fatto che, tradizionalmente, alcuni santuari shinto vengano ricostruiti ogni tot anni, senza per questo perdere la loro venerabile sacralità... evidentemente la bellezza dell'architettura sta nel suo valore simbolico e nella purezza delle forme, non nell'antichità o meno della materia che la compone...

 

Per quanto riguarda la filosofia del restauro, pensate per es. alle katane: il restauro (politura) deve essere in un certo senso radicale, ossia deve restituire il più possibile l'oggetto come appariva appena forgiato (a parte il nakago). Da noi, nel restaurare per es. un dipinto, una delle attenzioni maggiori da parte del restauratore, deve essere quella di non asportare la "patina del tempo".

 

Tornando all'architettura, per noi l'edificio in rovina ha una sua poesia evocatrice (per es. nel Settecento furono di gran moda i dipinti raffiguranti rovine, o le finte rovine nei giardini, etc, etc,). Non mi risulta che nella cultura giapponese ci sia un eguale "culto" per la rovina simile a quello consegnatoci dalla cultura Romantica Sette-Ottocentesca.

Per noi sarebbe inconcepibile per es. una Venezia tutta tirata a lucido, con gli intonaci perfetti: ci parrebbe finta (un po' come la "Venezia" dell'albergo di Las Vegas!), ma ripeto, credo che questa sia una sensibilità eminentemente europea, di chi appunto è nato e cresciuto circondato dall'antichità, non solo degli edifici celebri, ma anche nelle strade di ogni nostra città...

Per cui, forse, in mano ad un restauratore giapponese la Venere di Milo riavrebbe le sue braccia?!? (io naturalmente la preferisco così com'è!)

Il castello di Osaka... avranno pensato: meglio nuovo in cemento (ma integro e leggibile in tutte le sue parti) che in rovina (ma originale). Ricostruirlo, ma con più rispetto della tradizione? Sì, ma allora devi accettare la relativa fragilità, la deperibilità dei materiali, etc. etc., dunque tra cent'anni ci risiamo... in cemento armato dura di più! :glare::ichiban:

 

... la questione è aperta. Scusate la divagazione :fiori:

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Ottime riflessioni Alberto. Riguardo alle nihonto però forse ci si dovrebbe porre qualche problema in più: perchè la politura delle lame, così come viene oggi concepita ed eseguita, è frutto di una elaborazione del 1800 (in un periodo in cui guerre e battaglie erano diventati non la quotidianità ma storie e racconti).

Ci si dovrebbe chiedere prima di questa evoluzione quale fosse la tecnica adoperata per tirare le lame a nuovo, se le si tirasse a nuovo o si rifacesse solo il filo e le geometrie (per esigenze pratiche e militari).


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Ottimo sito Mauri, grazie, e davvero belle considerazioni Alberto, è sempre un piacere "leggerti" :ok:


Alberto

 

"Prega affinchè l'altro non sfoderi, ma alla fine, se non fosse possibile evitarlo, mettilo a morte con un colpo solo, e prega perchè riposi in pace"

"la verità, niente di più sovversivo"

 

Sempre sia lodata la funzione "CERCA"

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Ci si dovrebbe chiedere prima di questa evoluzione quale fosse la tecnica adoperata per tirare le lame a nuovo, se le si tirasse a nuovo o si rifacesse solo il filo e le geometrie (per esigenze pratiche e militari).

Hehehe, anche la filosofia del restauro ha la sua storia...

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Bellissimo sito.Grazie :arigatou:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Incredibilmente belli! 06ohmy.gif


skilledlogo.jpg"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

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Per cui, forse, in mano ad un restauratore giapponese la Venere di Milo riavrebbe le sue braccia?!? (io naturalmente la preferisco così com'è!)

Il castello di Osaka... avranno pensato: meglio nuovo in cemento (ma integro e leggibile in tutte le sue parti) che in rovina (ma originale). Ricostruirlo, ma con più rispetto della tradizione? Sì, ma allora devi accettare la relativa fragilità, la deperibilità dei materiali, etc. etc., dunque tra cent'anni ci risiamo... in cemento armato dura di più!

 

Qualche tempo fa si ventilava l'idea che una societa' giapponese potesse restaurare il colosseo...leggendo questa riflessione sono un tantino perplessa... :shock:

 

Comunque favolose le foto..ho già quasi un piede fuori dalla porta!

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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