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Buongiorno a tutti,

 

volevo fare una domanda a tutti voi:

 

Avete mai visto una lama appena polita in cui gli horimono (non eccessivamente complessi) non siano stati ripristinati e quindi con al loro interno ancora tracce delle ruggine rossa?

 

Nel caso voi chiedereste di non toccare gli horimono al togishi durante il restauro? Solo in qualche caso eccezionale?

 

Sbizzarritevi con le risposte, grazie :arigatou:

 

 


"Indiana Jones e la lama perduta"

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ma lasciare la ruggine negli horimone non comporterebbe comunque un pericolo di intaccare l'acciaio sottostante?

io per tal motivo proverei a chiedere la politura anche di quelli... ovviamente cercherei di parlarne con il togishi che la prenderebbe in mano.

E' anche vero che se vogliamo fare un fasso in più: e nel caso di horimono complessi?

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Sono le lame che piu' mi piacciono con gli horimono, hi, non sopporterei di avere una lama polita e gli horimono con ossidazioni, mi sono sempre chiesto,come fa il toghishi a polire, credo che siano lavori complessi, che richiedono una dote di pazienza ammirevole, come anche, sono molto colpito da chi esegue i vari horimono, parlo di quelli belli naturalmente

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Massimo pulì il (ora) mio wakizashi che ha due splendidi horimono. Da una parte il drago e dall'altra Fudo Mjo e la scritta "Buona fortuna per sempre in guerra".

Mi disse che per la politura creò appositi pezzetti di pietra per "entrare" nella parti difficili (ad esempio le scaglie del drago).

 

Non vorrei mai, se non provvisoriamente per qualche ragione, una lama con horimono non polito.

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Francesco, in specifico a cosa ti riferisci?

Non penso si possano polire tutti allo stesso modo e nel caso si deve vedere se il politore è in grado di eseguire il lavoro.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Per rispondere alla domanda di Francesco, no, mai visto una lama come dici tu, o forse non ho fatto caso, ciao

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Ma stai parlando di una lama in cattive condizioni? anche se non politissima, in una lama tenuta al limite della decenza è difficile vedere ossidazioni del genere. Magari negli interstizi si infila più facilmente lo sporco, residui di olio ecc..

Io ho un tanto con horimono di drago piuttosto consumato che feci polire a Massimo, ma anche prima non era ossidato. Tra l'altro gli horimono non son rifiniti al brunitoio, in modo da compattare ulteriormente il metallo?

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Grazie a tutti per le vostre risposte. Il mio quesito è nato perchè ho letto che alcune persone america preferiscono non farli polire, nonostante tracce di ruggine rossa (quindi non sporco). Così volevo chiedere anche una vostra visione.

 

Alla prima domanda di Enrico se la ruggine potrebbe intaccare il metallo sottostante: direi che la ruggine lo sta già attaccando...

 

 

Vero quanto dice Gianfranco, servono principalmente pietruzze di grana crescente e sagomate specificatamente per il lavoro da eseguire. Richiede molto molto tempo. Se guardate i "listini prezzi" dei togishi online, ho visto chiedere mediamente un 25% in più sul prezzo totale del lavoro.

 

Per rispondere anche a Maurizio, un politore immagino che sappia riprendere almeno in modo decente uno hi e lucidarlo come si dovrebbe, altrimenti mi ritengo dei dubbi anche sul resto del lavoro.... Per inciso riprendere con le sgorbie e quant'altro un horimono complesso è un altro par di maniche, anche in Giappone questi lavori gli ho visti fare più spesso dagli tsubashi (o da kaji stessi) che dai togishi.

 

La lama in questione non era in cattive condizioni, ma da polire normalmente. Si, alla fine viene anche brunito.

 

-------------

 

Nella mia breve esperienza: le lame che ho visto (Italia, Giappone, ecc), se pur di recente politura le ho sempre viste polite per intero, hi compresi. Così opera anche Massimo.

In aggiunta a quanto detto da Enrico, non so se avete fatto caso alle lame con hi, ma con politura non recente, spesso in uscita dagli stessi si ritrovano "graffi-aloni", dovuti alla diversa pressione del panno per togliere l'uchiko (se non usato con alcuni semplici accorgimenti), questo anche in Giappone. Pensate a cosa può succedere quando escono per questa azione dei microgranuli di ruggine... uguale se non peggio se usate solventi per pulire la lama.

 

 

La motivazione che ho letto dare da questa persona è stata che secondo lui andavano preservate le incisioni perchè riteneva fatte da un importante forgiatore (ho più di qualche dubbio a riguardo), non importava se all'occhio potessero non piacere... Un simpatico amico gli ha chiesto a quel punto perchè avesse fatto polire la lama, se non gli avesse voluto far levare punto materiale, tanto valeva lasciarla così com'era! Per inciso, a lucidare uno hi si asporta veramente pochissimo materiale dal suo interno.

 

:arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Direi che vista la filosofia di restauro giapponese riguardo alle lame, questo problema non ce lo si deve nemmeno porre. Vanno politi.

Per gli hi poi davvero non vedo nessuna motivazione sufficiente ad evitarli



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Per rispondere anche a Maurizio, un politore immagino che sappia riprendere almeno in modo decente uno hi e lucidarlo come si dovrebbe, altrimenti mi ritengo dei dubbi anche sul resto del lavoro.... Per inciso riprendere con le sgorbie e quant'altro un horimono complesso è un altro par di maniche, anche in Giappone questi lavori gli ho visti fare più spesso dagli tsubashi (o da kaji stessi) che dai togishi.

 

E' appunto per questo che ti chiedevo di cosa si tratta, lo hi puo essere polito dallo stesso che ripristina il tutto, ma, non sempre un drago o altro è compito del politore, penso che Y.Y. essendo uno che su richiesta fornisce lame con questi "disegni" particolari sia in grado anche di effettuare un restauro, ma non tutti sono capaci di intervenire su un particolare che è scultura e che nella maggior parte dei casi vengono finiti a brunitoio per seguirne i dettagli.

 

Vedi: http://www.samuraisword.com/nihontodisplay/other/kiyomaro/


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Si Yoshindo sensei, come Gassan, sono molto molto bravi nel realizzarli.

 

Queste le foto del work in progress dello tsubashi Katayama Shigetsune (片山重恒) che lavora a Setouchi (Bizen):

 

1.jpg2.jpg


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Qualche opinione è una domanda.

Premesso che credo non abbia alcun senso polire una lama tralasciando gli sgusci, credo ci sia qualche differenza tra bo ho e horimono.

Personalmente, trovo gli horimono nuovi troppo brillanti e quasi fastidiosi. Solo quando si ossidano un filino, si comincia a vedere l'abile gioco di bulino e le mille sfumature che l'artista ha inteso scolpire e figurare.

Un po' come per i kodogu in metallo che nuovi sono un po' piatti e dove addirittura si realizzano patine decorative, ma se ne è già parlato ampiamente altrove, per esempio parlando di shakudo.

Lo stesso non vale per i bo hi che dovrebbero avere lo scopo di alleggerire e rafforzare la geometria della lama (considerando anche le ya, gli yari e tutto l'acciaio d'arma che andava soggetto a sguscio).

Certo che l'eleganza non guasta, ma l'estetica dovrebbe essere secondaria.

Qui l'annidarsi di ruggine o sporcizia possono solo fare danni, per altro diminuendo la capacità di penetrazione dell'arma.

(Si facessero oggi, probabilmente si teflonerebbero).

 

Ecco la domanda.

Ho sempre pensato che l'utilizzo dell'urushi rossa avesse quest'ultimo scopo: minor attrito, protezione e miglior pulizia della lama.

...Forse anche quello di fare un po' di guerra psicologica, visto che una lama rossa richiama subito il colore del sangue e da' a chi la utilizza un bagliore sinistro.

Ho letto invece di recente che il rosso sulla lama veniva utilizzato come segno ben augurante, essendo storicamente (già in Cina) il colore della buona fortuna.

Vi risulta? Questo è il motivo della lacca rossa?

Sapete se si utilizzava anche qualche altro colore?


 

月の道

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Sta anche al politore dare la giusta brillantezza e contrasto con la lama, onde evitare di fare un "effetto finto".

 

Interessante la domanda, onestamente del "segno ben augurante" non lo avevo mai letto, ma l'effetto antiruggine è indubbio, dato anche che negli hi tende ad accumularsi lo sporco ecc. Un altro motivo potrebbe anche essere "mascherare" eventuali difetti, che ne pensate?

Quindi potremmo pensare che venisse usato per molteplici motivi.

 

Ora non mi ricordo bene, ma se non erro Massimo dovrebbe polire più un qua un grande yari con un horimono con urushi nera! Nel caso vi tengo aggiornati.

 

Al museo di Bizen due anni fa abbiamo visto anche lame nuove con urushi blu, puramente a puro scopo "attrattivo" e divulgativo per i più giovani. :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Il M. Yoshindo qualche anno fà, mi ha costruito e regalato le sgorbie di vari raggi ed il manubrio per fare gli Hi.

Il togishi, dovrebbe essere in grado di rigenerare lo Hi di qualsiasi dimensione e ovviamente polire qualsiasi Horimono inciso sulla lama.

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