rob 0 · Inserito: 4 novembre 2016 nel libro invecchiava il ritratto di Dorian mentre lui rimaneva giovane ma chi ha realizzato questo nakago, che patto avrà stipulato e con chi? Scherzi a parte, e mekugi ana a parte, non vi sembra un pò troppo in buona salute per una lama del 1500? la lama è questa particolari della jihada, un mokume-masame del kissaki Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 4 novembre 2016 Ciao Rob, per quello che vediamo potrebbe essere osuriage, nakago rifatto, per questo parrebbe quasi nuovo. La lama mi pare in condizioni normale però sembra avere il boshi al lumicino (anche dall'altre foto su ebay). La hada mi piace molto. Guardati le lame postate nel kantei series, pur essendo del 1200 sembrano nuove "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 4 novembre 2016 hai ragione, basta guardare questa,Early to Mid Kamakura (ca. 1250), ma è di un'altro pianeta a me sembrava che avessero rifatto il kissaki o perlomeno molato e non rifinito con l'hazujia Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 4 novembre 2016 Bè anche lei è o suriage, comunque sia non stare a battere troppo la testa sul colore della patina, c'è chi anche ora te ne potrebbe fare una nuova e fartela scambiare per koto ;-) "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 4 novembre 2016 a me di sicuro...già, bisogna studiare ps. quel nakago, è scuola Ray - Rai Kuniyuki Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 4 novembre 2016 Sisi è la lama postata nell'ultimo articolo del Kantei series http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=9289&do=findComment&comment=106453 "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Mc 74 0 · Inserita: 4 novembre 2016 Concordo con quanto detto da Francesco, sul kissaki la tempra va via via a perdersi. Marco C. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 4 novembre 2016 e lo stesso jap, dopo alcune osservazioni ha concordato che è meglio astenersi Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
kawari 0 · Inserita: 4 novembre 2016 posto il link della rai per completezza, ci sono tantissime immagini http://www.nihonto.ca/rai-kuniyuki-2/ ops scusate, già citato nel kantei citato da Francesco che non avevo ancora letto :P Fabrizio T. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 4 novembre 2016 Rob, credo che Francesco faccia riferimento a restauratori professionisti, a prova di NBTHK. Ad esempio, Gianluca ci parla poco del suo lavoro, ma ho visto alcuni restauri di liutai in grado di sfidare chiunque. Uomini e macchine. Ti assicuro che in quei casi la linea tra tarocco e restauro d'arte è davvero esile. Va anche oggettivamente riconosciuto che questa attenzione per la preservazione del nakago c'è da cento, forse centocinquant'anni. Prima, non c'era alcun motivo per lasciar crescere la ruggine nella tsuka. Per questo antiche lame di pregio spesso hanno nakago in migliori condizioni di lame meno nobili e più giovani, che magari sono state maggiormente trascurate. Posso però confermarti che ho visto molti Dorian Gray, chiaro segno che i padroni di lame antiche non sempre hanno favorito il naturale processo di patina del nakago. (Lasceremmo la sporcizia sul monitor del nostro computer perché tra mezzo millennio qualcuno possa datare con precisione uno schermo dei primi del duemila?!?) Se aggiungi i rimaneggiamenti dovuti al suriage, c'è da comprendere perché tant'è volte qui sul forum ho visto scritto che l'analisi della patina del nakago è uno degli elementi, che non deve mai essere disgiunta dall'analisi degli altri che possono confermare o contraddire. 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 5 novembre 2016 Grazie, osservazioni giuste più d una volta mi avevano sfiorato. I professionisti della materia, almeno fino al 1870, avranno sicuramente curato i loro "ferri" per mantenerli funzionali oltre che per il rispetto che ne avevano- Le grandi e preziose lame conservate nei templi, avranno ricevuto anche maggiori cure e c'è da pensare che l'ossidazione maggiore si sia verificata già durante l'invasione della Cina e in seguito a partire da 70 anni fa, in particolare nel decennio a cavallo del 1945, quando in giappone avevano altre gatte da pelare. Poi i politori hanno recuperato le lame ossidate lasciando però inalterati i codoli- per una migliore datazione? non lo so- so che però, quest'ultima rimane possibile anche in presenza di spade in perfetta conservazione. In presenza di suriage poi, il discorso cambia Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 6 novembre 2016 Qui abbiamo diversi restauratori e la domanda va posta a loro. Ma credo la risposta sia di sì, i codoli non si toccano per valutare meglio l'età e la storia della lama. Oltre alla mei, possono essere presenti tracce di ulteriori scritte di certificazione. Credo l'approccio sia simile a quello adottato per le tsuba. L'ossido ferroso (quello buono che patina la lama di nero) si lascia e si spolvera cautamente via, senza danneggiare il nakago, quello ferrico arancione, che, tra l'altro, leva leggibilità. Da qualche parte se n'era già parlato. Credo che sia però più saggio attendere una conferma o una smentita da uno di loro... 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Enrico Ferrarese 5 · Inserita: 6 novembre 2016 E io che pensavo che un nakago non andasse semplicemenre toccato ... :/ INTK Database Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Walter Pozzecco 0 · Inserita: 6 novembre 2016 Ma infatti il nakago,non va assolutamente toccato, lasciamo stare i tarocchi, avere un nakago perfetto e originale è grosso pregio Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 6 novembre 2016 Ripeto che non sono un esperto, tuttavia lame che sono state a lungo all'umido fanno ruggine in polvere. Questa ruggine finisce un po' dappertutto e se si infila sottol'habaki di una lama polita può fare danni. Non mi è mai capitato, infatti, di vedere uscire una lama dalla bottega di un Togishi col codolo impolverato di ruggine rossa. Credo venga spolverata o lavata via. Magari mi sbaglio, non prendete per oro colato e tenete invece in conto chi queste cose le fa per professione. Il tarocco sul nakago secondo per me è solo legato ad una miglior vendita. Se è stato spatinato, per qualsiasi motivo (mi è capitata una lama che qualcuno ha pensato di stabilizzare nella tsuka usando una bicomponente), ricostruire una ruggine congruente su una parte che normalmente non si vede ha un senso artistico molto relativo. Oramai, purtroppo, la patina è andata, con le informazioni che poteva dare. Certamente il senso che l'artista ha infuso nella lama non è dipendente dalla patina sul nakago. Se si spatina e ripatina il nakago lo si fa solo per venderla ad un prezzo più alto. 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Simone Di Franco 54 · Inserita: 8 novembre 2016 un mio wakizashi aveva una gimei grossolana e una patinatura fasulla che si vedeva ad occhio che era stata alterata e puzzava di prodotti chimici. In quel caso intervenire sul nakago credo che si possa ritenere a tutti gli effetti un restauro. E' stata limata via la mei seguendo le yasurime originali (lasciandola ovviamente mumei) e il nakago ripatinato con una patina leggera e uniforme. Il nakago così restaurato ha passato l'esame ad occhio di diversi esperti. Questo ci lascia riflettere su una cosa: il nakago è sì uno dei primi cartellini di identità di una lama, ma è anche una delle parti più facili da modificare o falsificare. A proposito invito a leggere cosa ne dice Nakahara sul suo libro facts & Fundamentals. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 8 novembre 2016 Nel mio caso il prodotto chimico aveva sciolto la ruggine in alcuni punti, bloccando il naturale processo di patinatura, che invece era favorito là dove la colla non c'era, dato che il nakago non poteva più essere estratto dalla tsuka. Il risultato era un orribile effetto a zebra. Scegliemmo anche noi la stessa via, dopo aver pazientemente rimosso delicatamente tutta la resina cristallizzata. Inutile dire che il discreto risultato ottenuto da comunque ragione a Walter: non è il codolo di una lama di quell'eta'. 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 9 novembre 2016 Scusa Simone avevi inviato la lama in Giappone per il restauro? Vecchia lettura, ma sempre e più che mai attuale: http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=8000&page=1 "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti