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rob

il nakago di Dorian Gray

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nel libro invecchiava il ritratto di Dorian mentre lui rimaneva giovane ma chi ha realizzato questo nakago, che patto avrà stipulato e con chi? tang.JPG

 

 

Scherzi a parte, e mekugi ana a parte, non vi sembra un pò troppo in buona salute per una lama del 1500? la lama è questa

sori.jpg

particolari della jihada, un mokume-masame

2_01.JPG2.JPG

del kissaki kissaki.JPG

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Ciao Rob, per quello che vediamo potrebbe essere osuriage, nakago rifatto, per questo parrebbe quasi nuovo.

 

La lama mi pare in condizioni normale però sembra avere il boshi al lumicino (anche dall'altre foto su ebay).

La hada mi piace molto.

 

Guardati le lame postate nel kantei series, pur essendo del 1200 sembrano nuove :vecchiocinese:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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hai ragione, basta guardare questa,Early to Mid Kamakura (ca. 1250), ma è di un'altro pianeta

RAY SCHOOL.jpg

 

a me sembrava che avessero rifatto il kissaki o perlomeno molato e non rifinito con l'hazujia :ciaociao:

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Bè anche lei è o suriage, comunque sia non stare a battere troppo la testa sul colore della patina, c'è chi anche ora te ne potrebbe fare una nuova e fartela scambiare per koto ;-)


"Indiana Jones e la lama perduta"

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a me di sicuro...già, bisogna studiare :biggrin:

ps. quel nakago, è scuola Ray - Rai Kuniyuki

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Concordo con quanto detto da Francesco, sul kissaki la tempra va via via a perdersi.


Marco C.

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e lo stesso jap, dopo alcune osservazioni ha concordato che è meglio astenersi :wink:

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Rob, credo che Francesco faccia riferimento a restauratori professionisti, a prova di NBTHK.

Ad esempio, Gianluca ci parla poco del suo lavoro, ma ho visto alcuni restauri di liutai in grado di sfidare chiunque.

Uomini e macchine.

Ti assicuro che in quei casi la linea tra tarocco e restauro d'arte è davvero esile.

 

Va anche oggettivamente riconosciuto che questa attenzione per la preservazione del nakago c'è da cento, forse centocinquant'anni.

Prima, non c'era alcun motivo per lasciar crescere la ruggine nella tsuka. Per questo antiche lame di pregio spesso hanno nakago in migliori condizioni di lame meno nobili e più giovani, che magari sono state maggiormente trascurate.

Posso però confermarti che ho visto molti Dorian Gray, chiaro segno che i padroni di lame antiche non sempre hanno favorito il naturale processo di patina del nakago. (Lasceremmo la sporcizia sul monitor del nostro computer perché tra mezzo millennio qualcuno possa datare con precisione uno schermo dei primi del duemila?!?)

 

Se aggiungi i rimaneggiamenti dovuti al suriage, c'è da comprendere perché tant'è volte qui sul forum ho visto scritto che l'analisi della patina del nakago è uno degli elementi, che non deve mai essere disgiunta dall'analisi degli altri che possono confermare o contraddire.


 

月の道

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Grazie, osservazioni giuste più d una volta mi avevano sfiorato. I professionisti della materia, almeno fino al 1870, avranno sicuramente curato i loro "ferri" per mantenerli funzionali oltre che per il rispetto che ne avevano- Le grandi e preziose lame conservate nei templi, avranno ricevuto anche maggiori cure e c'è da pensare che l'ossidazione maggiore si sia verificata già durante l'invasione della Cina e in seguito a partire da 70 anni fa, in particolare nel decennio a cavallo del 1945, quando in giappone avevano altre gatte da pelare. Poi i politori hanno recuperato le lame ossidate lasciando però inalterati i codoli- per una migliore datazione? non lo so- so che però, quest'ultima rimane possibile anche in presenza di spade in perfetta conservazione. In presenza di suriage poi, il discorso cambia :arigatou:

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Qui abbiamo diversi restauratori e la domanda va posta a loro.

Ma credo la risposta sia di sì, i codoli non si toccano per valutare meglio l'età e la storia della lama.

Oltre alla mei, possono essere presenti tracce di ulteriori scritte di certificazione.

Credo l'approccio sia simile a quello adottato per le tsuba. L'ossido ferroso (quello buono che patina la lama di nero) si lascia e si spolvera cautamente via, senza danneggiare il nakago, quello ferrico arancione, che, tra l'altro, leva leggibilità.

Da qualche parte se n'era già parlato.

Credo che sia però più saggio attendere una conferma o una smentita da uno di loro...


 

月の道

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Ma infatti il nakago,non va assolutamente toccato, lasciamo stare i tarocchi, avere un nakago perfetto e originale è grosso pregio

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Ripeto che non sono un esperto, tuttavia lame che sono state a lungo all'umido fanno ruggine in polvere.

Questa ruggine finisce un po' dappertutto e se si infila sottol'habaki di una lama polita può fare danni.

Non mi è mai capitato, infatti, di vedere uscire una lama dalla bottega di un Togishi col codolo impolverato di ruggine rossa.

Credo venga spolverata o lavata via.

Magari mi sbaglio, non prendete per oro colato e tenete invece in conto chi queste cose le fa per professione.

 

Il tarocco sul nakago secondo per me è solo legato ad una miglior vendita.

Se è stato spatinato, per qualsiasi motivo (mi è capitata una lama che qualcuno ha pensato di stabilizzare nella tsuka usando una bicomponente), ricostruire una ruggine congruente su una parte che normalmente non si vede ha un senso artistico molto relativo.

Oramai, purtroppo, la patina è andata, con le informazioni che poteva dare.

Certamente il senso che l'artista ha infuso nella lama non è dipendente dalla patina sul nakago.

Se si spatina e ripatina il nakago lo si fa solo per venderla ad un prezzo più alto.


 

月の道

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un mio wakizashi aveva una gimei grossolana e una patinatura fasulla che si vedeva ad occhio che era stata alterata e puzzava di prodotti chimici.

In quel caso intervenire sul nakago credo che si possa ritenere a tutti gli effetti un restauro. E' stata limata via la mei seguendo le yasurime originali (lasciandola ovviamente mumei) e il nakago ripatinato con una patina leggera e uniforme.

Il nakago così restaurato ha passato l'esame ad occhio di diversi esperti.

 

Questo ci lascia riflettere su una cosa: il nakago è sì uno dei primi cartellini di identità di una lama, ma è anche una delle parti più facili da modificare o falsificare.

A proposito invito a leggere cosa ne dice Nakahara sul suo libro facts & Fundamentals.



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Nel mio caso il prodotto chimico aveva sciolto la ruggine in alcuni punti, bloccando il naturale processo di patinatura, che invece era favorito là dove la colla non c'era, dato che il nakago non poteva più essere estratto dalla tsuka.

Il risultato era un orribile effetto a zebra.

Scegliemmo anche noi la stessa via, dopo aver pazientemente rimosso delicatamente tutta la resina cristallizzata.

Inutile dire che il discreto risultato ottenuto da comunque ragione a Walter: non è il codolo di una lama di quell'eta'.


 

月の道

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