Vai al contenuto

Gabriele

Membri
  • Numero di messaggi

    459
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Contenuti inseriti da Gabriele

  1. Concordando con gli interventi di chi mi ha preceduto, voglio solo ricordare che comunque l'etichetta, il rispetto del luogo in cui si pratica, degli avi(maestri che hanno fondato o tramandato l'arte che si studia), del Sensei, dei Sempai, e di tutti i praticanti, non sono cose vuote ma bensì parte integrante della disciplina che si studia e che si pratica nel Dojo. L'importante appunto è che tale etichetta non sia vuota, fine a se stessa o peggio imposta come appagamento di un potere personale da parte del maestro, ma bensì sia pura e genuina e indirizzata al rispetto di quello che si fa e che si studia e che abbia come fine ultimo il miglioramento della nostra società e del mondo intero attraverso il miglioramento di noi stessi e il rispetto verso il prossimo. Particolare cura andrebbe utilizzata soprattutto per i bambini o i ragazzi che si approcciano all'arte marziale e la cui osservanza intelligente e spiegata(nel senso che bisogna fargli capire il perché di tali gesti e forme di rispetto) ha sicuramente una valenza pedagogica enorme e può farli sviluppare una personalità rispetto e leale non solo nei confronti della società ma proprio e soprattutto verso se stessi. Un buon praticante di arti marziali non lo si riconosce dalla potenza o velocità del suo tsuki bensì dalla gentilezza nel lasciare il posto ad un anziano su un mezzo pubblico o nel fermarsi e cedere il passo alla persona che incontra e questo lo si impara anche e soprattutto nel rispetto che si apprende e studia nel Dojo.
  2. Gabriele

    47 Ronin film

    Addirittura! Immagino per gli scarsi incassi del film al botteghino o per altri motivi non correlati al film ?
  3. Gabriele

    Apologia del Taoismo

    L'ho trovato usato a meno 5 euro, dunque lo prendo perché mi interessa la visione dell'autore sul Tao The Ching prima del contagio postumo degli altri traduttori occidentali. Graze ancora per la segnalazione.
  4. Gabriele

    Apologia del Taoismo

    Grazie per la segnalazione Mauri L'hai forse letto ? Purtroppo non riesco a trovare una preview nei soliti canali.
  5. Gabriele

    47 Ronin film

    Ho visto i primi 10 minuti con i Tengui definiti "spiriti dei boschi" e il drago scalciante a mo di toro e le acrobazie mirabolanti di Keanu... grazie ma no preferisco vivere!
  6. Composizioni a dir poco stupende, veramente belle. Grazie per la segnalazione anche se è un peccato non averle viste dal vivo!
  7. Gabriele

    Hagakure nella vostra vita

    Ciao Kalokagathia, Ti rigiro la domanda; Tu hai mai letto un testo filosofico che magari anche in un solo concetto o riflessione o visione delle cose non diventasse parte di te, spesso consciamente spesso inconsciamente, o che cambiasse magari anche di poco il tuo modo di vedere, ragionare, e pensare sulle cose del mondo ? Se poi parliamo di "folgorazioni sulla via di Damasco" o di pilastri sui cui incentrare la nostra vita da quel momento in poi, allora in questo caso si dovrebbe parlare più di testi religiosi o di filosofia trascendentale di vita anziché di narrazione riflessiva di una casta nobile di guerrieri cosa di cui tratta appunto l'Hagakure. Anch'io come Simone credo che l'Hagakure possa essere stato in passato un testo du cui fondare la propria vita ma al giorno d'oggi penso che sia quasi impossibile che ciò accada ancora.
  8. Grazie molte Paolo per la delucidazione e per la nomenclatura esatta della tipologia di queste tsuba. Sicuramente il Diavolo qui ritratto è un ONI della mitologia giapponese o comunque una sua rielaborazione. Ma è molto curiosa la somiglianza, soprattutto nella postura, con il Diavolo(Bafometto) postato da Mauri. Il che farebbe pensare proprio ad un Hamamono per il commercio con i paesi occidentali.
  9. Beh il lato B è sempre il lato B che sia di una bella Tosa o di un diavoletto! Grazie, sono veramente molto belle. Tali tsuba di forma diversa dal classico ovale e dunque recanti le forme più disparate(in questo caso umanoidi) hanno un nome specifico ?
  10. Molto belli, a me piace particolarmente il primo ma sono entrambi pregevoli. Anch'io come Beno ho notato che il corpo della tsuba è troppo piccolo se raffrontanto al nakago ana e dunque mi chiedevo anch'io se tali tsuba avessero un utilizzo pratico o se fossero state prodotte solo per collezione o vezzo artistico. Se fosse possibile vorrei vedere, se vi sono le foto disponbili, il lato ura delle suddette.
  11. Gabriele

    Cosigli sul Sumi-e

    Ciao Narmona. Che bell'arte che stai accingendoti ad intraprendere. Bella e difficile al contempo. Spero che quando avrai realizzato qualcosa lo posterai a favore e per il piacere di tutto il forum. In ogni caso potresti cercare se nella tua zona vi sono dei gruppi attivi in questo genere particolare di pittura o in generale in altre attività di carattere artistico giapponese, tipo circoli o centri culturali, dove sono sicuro non solo sarai in grado di reperire quanto ti serve ma troverai anche altri appassionati e amanti di tale tecnica, e questo non potrà che aiutarti ad iniziare e a tenere vivo l'interesse e il piacere oltre che a permetterti, tramite il confronto con altri artisti, di accrescere il tuo livello artistico e tecnico in tale tecnica di pittura. In bocca al lupo.
  12. Gabriele

    Pratica e Lettura

    Mabuni si concordo ma come dicevo; Penso bisogni distinguere tra Arti Marziali che hanno esaurito il loro senso pratico, ovvero di scontro/confronto con l'avversario e hanno mantenuto solo il lato di sviluppo interiore e della propria persona sia in senso fisico sia in senso spirituale e mentale, e Arti Marziali che hanno ancora un utilizzo pratico e utile al giorno d'oggi proprio per la funzione per cui sono nate o si sono sviluppate seppur e con ambiti ed utilizzi limitati e rispettosi dell'avversario(non più nemico) che abbiamo di fronte. Andrebbe anche aggiunto che ci sono AM che hanno anche un valore di utilizzo in operazioni militari, perché al mondo attualmente ci sono almeno un centinaio di conflitti più o meno ufficiali e molti di più quelli ufficiosi senza contare il numero delle operazioni militari e/o di polizia che vengono compiute continuamente ogni giorno ovunque sul pianeta, dunque l'utilizzo pratico di molte AM è ancora un esigenza utile e precisa e non solo per efficacia di tecniche ma anche per avere una "forma mentis" adatta a combattere anche attraverso e con il proprio corpo e nelle più disparate condizioni e spesso in svantaggio di forze o mezzi.
  13. Gabriele

    Uno strano oggetto ?

    A me sembrano dei Melograni o dei Cachi, ma potrebbero benissimo essere anche delle zucche... dipende dalle abilita grafico-artistiche dell'artigiano che ha realizzato tale tsuba...
  14. Gabriele

    furto al dojo

    Beh l'importante è non farsi trovare nel Dojo quando e se ritorneranno i ladri. Questo per le ovvie conseguenze verso tutti che ne potrebbero derivare. Soprattutto considerando che Oggi come oggi in Italia si rischia di più difendendosi(auto o altrui difesa) che neanche andando a rubare!
  15. Grazie per la segnalazione. Fortunato chi ci andràe soprattutto se organizzate anche qualcosa la sera, anche una semplice pizza, per discuterne.
  16. Gabriele

    Pratica e Lettura

    Uhmm si concordo Mauri. Bisognerebbe distinguere, come ho evidentaziato io parlando di Arti Marziali tradizionali, tra un'Arte fine a se stessa - logicamente parlo del lato esterno pratico a pragmatico e non di quello, altrettanto importante, interno e dunque di crescita e lavoro sul proprio essere, spirito, morale, io - e un'AM che ha ancora oggi un utilizzo pratico e concreto, come lo può essere un AM di combattimento senza armi o al massimo con armi ancora in uso(coltello, corde, bastone, ecc.). Questo è un passaggio chiave: "Se la pratica è legata ad un utilizzo oggettivo in rapporto ad un vissuto quotidiano forse oltre a essere limitativa può essere anche pericolosa perché creatrice di facili sicurezze." Ma purtroppo e di solito nelle AM che si praticano oggi si ha esattamente il contrario di questo. Pochissimi praticano consocendo il Bukai effettivo che c'è dietro a quello che fanno e ancora di meno sono quelli che hanno potuto mettere in pratica, per ovvie ragioni logicamente, quello che hanno appreso e se effettivamente questo funziona o meno e se si o se no il perché, ovvero se è un problema di tecnica, di atteggiamento, o fisico loro. Insomma è un po come stiudiare una lingua straniera senza mai avere la possibilità di conversare di persona con una persona di madrelingua di tale idioma. E' proprio il fatto di non poter mettere in rapporto quanto hanno appresso con la loro esperienza pratica di vita che rende l'arte spesso sterile e ancora più spesso controproducente finendo per essere più un impiccio che un qualcosa di utile e stanurando così il fine ultimo del AM che si è appresa. A mio avviso l'unica cosa di limitante e pericoloso è proprio la falsa certezza di "possedere un Arte Maziale dentro di noi" che però non abbiamo mai realmente potuto utilizzare appieno. Dunque non possiamo realmente sapere cosa effetivamente possediamo o non possediamo, di cosa siamo realmente capaci o non capaci, di cosa realmente possiamo fare o non fare con quest'Arte che si esprime solo ed inevitabilmente attraverso il nostro Io. Insomma ne più ne meno di avere arco e frecce senza mai aver provato a scagliarne nemmeno una su un bersaglio. Logicamente parlo per esperienza di vissuti personali e in varie e diverse situazioni della mia vita.
  17. Gabriele

    Pratica e Lettura

    "Anche se sono convinto che il percorso sia quello di costruire per poi demolire una volta che si è fatto discernimento sulla reale utilità nell' arte o in generale nella vita." E' esattamente quello che facevano i grandi maestri, e che fanno ancora oggi, di Arti Marziali, ma è un discorso che si può praticamente estendere a qualsiasi arte. Ovvero studiavano sotto altri grandi maestri del loro tempo e poi una volta appreso quanto gli servivano passavano ad un altro maestro o arte per poi svilupparne una del tutto personale e unica come lo erano loro. Questa è la differenza tra un Maestro e un "fotocopiatore di un arte" o mero esecutore della stessa. Logicamente questo era più vero in passato mentre oggi, soprattutto con le AM tradizionali, non ha quasi più senso di esistere. Si discuteva di questo proprio con Gisberto qui: http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=8057&page=3 Lao Tze diceva: Se si vuole estendere, bisogna innanzitutto restringere. Se si vuole rafforzare, bisogna innanzitutto indebolire. Se si vuole prendere possesso, bisogna innanzitutto offrire. Questo è quello che si chiama una visione sottile delle cose. Mabuni se ti fa piacere postare la mia riflessione, che sinceramente non trovo nulla di che ma bensì cosa oramai consolidata e risaputa, fallo pure senza alcun problema.
  18. Gabriele

    Pratica e Lettura

    Interessante Post Mabuni, grazie per la segnalazione. Difficile non essere concordi con quanto esposto. L'unico problema è non eccedervi troppo in questa, diciamo così, "full immersion" in un AM, e per troppo intendo in modo eccessivo, fanatico, o maniacale, come spesso più volte visto personalmente un po con tutte le AM soprattutto quelle tradizionali e soprattutto quelle giapponesi o cinesi. Se si perde il senso critico sulle cose che ci circondano o che sono dentro di noi, specialmente quelle a noi più care, allora si corre il rischio di non avere più una "chiara visione" ma bensì si avrà una "visione offuscata" su queste e con queste, con inevitabili conseguenze sulle tecniche e dunque sulla loro efficacia e praticabilità in funzione al contesto in cui dovrebbero o andrebbero usate. Il Sifu Bruce Lee(anche se lui si autodefiniva un non maestro) diceva sempre "ogni giorno qualcosa di meno non qualcosa di più, elimina ciò che non è essenziale al comabattimento" e penso non si riferisse solo alle tecniche ma anche al contesto generale del Kung Fu Cinese con tutta la cultura chiusa e retrograda che questo portava attaccato come bagaglio superfluo e spesso controproducente.
  19. Gabriele

    furto al dojo

    Scusa Attila, ma non vi è nessun sistema d'allarme, magari con delle quarzine(luci) che si accendono se qualcuno entra nel perimetro attorno al Dojo ? Logicamente oltre alla sirena d'esterno(che se non vi è nessuno in zona serve a poco, ma comunque è un formidabile deterrente) ci deve essere un combinatore telefonico che manda SMS a uno o più numeri di telefono per segnalare che l'allarme sta suonando. Visto che i prezzi per un sistema de genere oramai non superano i 500 Euro, l'installazione è molto semplice, e visto che questi episodi saranno sempre più frequenti in Italia nel prossimo futuro, penso vi convenga seriamente valutare tale opzione d'acquisto perché il prezzo è un inezia rispetto ai danni alle strutture, alle cose in esse contenute, e al danno psicologicoi voi praticanti, e parlo per esperienza personale diretta. In bocca la lupo per tutto.
  20. Mi riallaccio al discorso di Simone riguardo alle tavolette di abete, essenza si solito usata per le tecniche di rottura, tagliate in modo da avere le venature per la parte longitudinale della tavola, che ho visto usare in praticamente tutte le dimostrazioni di rottura con mani e piedi di Karate, Kempo, Ju Jutsu, Kung-Fu, ecc, è vero che la rottura è a dir poco un gioco da ragazzi, e parlo per averne rotte parecchie in passato, almeno con tali tavolette così strutturate. Ma proprio come dice Simone se si cambiano essenze e le venature scompaiono o sono poste in modo del tutto frammentato, allora il discorso cambia e di molto. Per fare un esempio basta anche una lastra di compensato(ove le venature sono incrociate secondo gli strati della struttura che compone la tavola di compensato) di pioppo(essenza notoriamente morbida) di anche solo 1 centimetro e per romperla bisogna essere come minimo Bruce Lee! Comunque sicuramente l'uso di tali tavolette in questa, come in tantissime dimostrazioni di Arti Marziali, è puramente scenico e dimostrativo e sembra più che altro finalizzato alla dimostrazione della padronanza di controllo e precisione con cui vengono portati gli atemi.
  21. Posto il video della dimostrazione che ha visto la Yoshin Ryu di Torino partecipare alla manifestazione di arti marziali in p.zza Castello a Torino: La dimostrazione seppur scenografica, come non potrebbe essere diversamente una manifestazione di AM aperta al pubblico e in tale contesto, sicuramente ha quello "spessore marziale giapponese" di cui si sentiva la mancanza nell'altro video da me postato in precedenza pur mantenendo le caratteristiche di unicità delle tecniche e dell'impostazione delle stesse tipiche di una scuola di nimpo. Lo posto perché ha comunque attinenza con il topic visto che vi è anche uno scorcio di combattimento con due bokuto e con le stesse tecniche e modo di impugnare le lame a dir poco inusuali per una scuola giapponese di scherma. Questa volta le musiche sono, diciamo così, più "congrue" con l'oggetto della dimostrazione, tranne forse la musica di "Conan il distruttore del grande B. Poledouris", ma a questo compensa la pioggia che cade senza sosta sul palco e che dona al tutto un'atmosfera unica.
  22. Grazie del tuo intervento Kahsima. Purtroppo penso che 40 anni di fillm, fumetti, e giochi su ninja ci abbiano lasciato tuti noi marzialisti con una visione estremamente scettica su qualsiasi argomento tratti anche marginalmente di arti riconducibili agli Shinobi. Sono sicuro che nessuno voleva denigrare o sminuire la vostra scuola e l'arte che essa insegna, è solo che come ho detto sopra, se per quasi mezzo secolo si grida al lupo al lupo, poi non si riesce più a distinguere il lupo vero da quello finto o peggio da quello che con il lupo non c'entra nulla e tutto diventa estremamente difficile sia da comprendere e ancora di più da fare nostro, anche solo a livello di conoscenza. Ripeto per quanto mi riguarda spero di riuscire presto a partecipare ad un vostro staige e poter giudicare dal vivo quanto la vs scuola ha da offrire. Anche se con uno staige di qualche giorno penso si possi avere solo una visione e una conoscenza molto ma molto superficiale di quello che si può apprendere solo in anni e anni di studio... senza una meta ma bensì solo con un percorso che poi è la vera e unica meta che esiste in tutte le cose della vita.
  23. Gabriele

    furto al dojo

    Scusa Attila ma quanti chili di rame hanno asportato dal tetto ? Il balordo occasionale è il drograto o la banda di ragazzini teppisti. Per il resto anche il più piccolo die ladruncoli dedito a questo tipo di vita, sa perfettamente cosa prendere e cosa lasciare in base al valore degli oggetti e alla facilità e ai soldi che può farci rivendendoli, proprio perché la sua vita dipende da questo.
  24. Gabriele

    furto al dojo

    Spiace tantissimo, sopratutto per il danno al tetto del dojo che immagino non sara lieve, per l'Horogai, oltre che per la sensazione orribile che si prova quando viene profanato un lugo a noi sacro, come la è casa o appunto il dojo dove ci si considera come a casa, e parlo per esperienza diretta di entrambi. Spero riusciate a recuperare almeno l'Horagai! Un vecchio proverbio arabo recita: "Quando lasciate che i lupi si avvicinino troppo al vostro accampamento, poi non lamentatevi se di notte quando i fuochi sono morenti e il vostro occhio è chiuso dal sonno, questi vi assalgono e vi mordono"
  25. Lo farò sicuramente e mal che vada dormo in auto! Domo arigato Simone!

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy