Vai al contenuto
raffa

Temperatura e umidità

Messaggi consigliati

1 ora fa, raffa ha scritto:

...... mi ha rigenerato una nagako con una patina molto andata.  

L’olio choji ha rigenerato una patina ? 

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

si ho messo quello, forse dire rigenerato , magari ho esagerato , ma ha migliorato sicuramente l'aspetto.  il nagako di una muromachi tenuta male, che era con  la ruggine tendente al rosso, mi è ritornato bello scuro e ai miei occhi di miglior aspetto, come si fosse idratato.   Poi io non sono un esperto e non vorrei dire e riportare stronzate per gli altri, però questa è stata la mia esperienza.  Per gli tsuba anche Roman Urban, restauratore,  mi ha detto che sul ferro va bene.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
4 ore fa, raffa ha scritto:

enrico , con tutto il rispetto, non è che tutti ragionano così. Io ti dico, ad esempio, in un futuro mi piacerebbe avere una teca ed esporre le lama nude, magari anche solo per periodi o bo.  Ps e non lo farei per fare il fico, perchè tanto anche se le fai vedere , o uno sa di cosa stiamo parlando o gli metti una katana di san marino ed è la stessa cosa. Poi una volta tenute con rispetto e giuste accortezze, le lame così le potrei apprezzare ogni giorno, dargli il buongiorno e la buonanotte 🙂.   Poi ne siamo custodi e probabilmente sopravviveranno a noi,  ma  un po' fuori argomento e in leggerezza ...niente dura per sempre ..... manco il pianeta terra..... perchè anche lui prima poi arriverà alla fine. Poi ci sarà un nuovo inizio....      

Fare una teca e lasciarci le lame nude esposte vuol dire predisporre degli accorgimenti particolari per la loro corretta conservazione. Certo che non tutti ragionano così, ma la mia affermazione comprende la maggioranza dei casi. Discorso diverso è avere una teca e lasciarcele per brevi/brevissimi periodi.

Il buongiorno e la buonasera lo dai lo stesso, ma è bene mandare un segnale chiaro: nemmeno i musei a volte le espongono a modo, figuriamoci un privato che si sta avvicinando al mondo.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
3 ore fa, raffa ha scritto:

si ho messo quello, forse dire rigenerato , magari ho esagerato , ma ha migliorato sicuramente l'aspetto.  il nagako di una muromachi tenuta male, che era con  la ruggine tendente al rosso, mi è ritornato bello scuro e ai miei occhi di miglior aspetto, come si fosse idratato.   Poi io non sono un esperto e non vorrei dire e riportare stronzate per gli altri, però questa è stata la mia esperienza.  Per gli tsuba anche Roman Urban, restauratore,  mi ha detto che sul ferro va bene.

Ah, ok ! Ha scurito una ruggine rossastra. Avevo capito male 🙂

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
16 ore fa, Enrico Ferrarese ha scritto:

Fare una teca e lasciarci le lame nude esposte vuol dire predisporre degli accorgimenti particolari per la loro corretta conservazione. Certo che non tutti ragionano così, ma la mia affermazione comprende la maggioranza dei casi. Discorso diverso è avere una teca e lasciarcele per brevi/brevissimi periodi.

Il buongiorno e la buonasera lo dai lo stesso, ma è bene mandare un segnale chiaro: nemmeno i musei a volte le espongono a modo, figuriamoci un privato che si sta avvicinando al mondo.

Ovviamente Enrico non sarebbe di certo una teca IKEA... ma sarebbe una teca studiata... e venendo dall'ambito archeologico e conservazione la teca ipotetica e sarebbe studiata con persone del campo per la preservazione... avrebbe vetri anti uv e un prodotto che manterrebbe costante la temperatura e l'umidità della teca in uno scompartimento non a vista... 
Ovviamente non parlo di metter in un presente o futuro imminente una token in quanto ancora lontano dalle conoscenze tecniche che tutti voi possedete... 
Ma una volta formatomi, mi attrezzerei nel migliore dei modi...

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Ma vedi. In quel momento non saresti uno che si sta avvicinando al mondo, ma un appasionato che le studia da un po e sicuramente non commetteresti degli errori "fatali" 🙂

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Il 13/2/2022 alle 08:45 , Toshicb ha scritto:

Ciao G1an083, comprendo la tua problematica, pure casa mia è molto umida, a 10 metri passa il fiume Adige..posso garantirti però che siamo distanti anni luce dal tasso di umidità giapponese che in estate poi è quasi invivibile. Comunque sia mi sono interessato alle teche espositive e salvo il problema umidità, che resta un problema umanamente risolvibile con una teca ben costruita e con le giuste accortezze, restano i problemi di esposizione permanente, vibrazioni, stabilità illuminazione ecc..quindi alla fine di tutto visto il nostro fine di conservazione, lasciare una lama nuda esposta è veramente un azzardo, troppi fattori possono rovinarla, basta un graffio alla fine, meglio una teca con shirasaya e koshirae di netto..

Se proprio vogliamo, date le diverse UR consigliate, shirasaya contenente lama e koshirae dovrebbero essere conservate in luoghi diversi e non nella stessa vetrina.

Personalmente tengo le lame dentro il loro shirasaya esposte in una vetrina della quale monitoro (ma non controllo) temperatura e umidità. Essendo l'umidità relativa media a 31% dovrebbe essere una soluzione abbastanza solida, almeno per ora.

Le Koshirae rimangono nel loro katana bukuro in un'altra stanza dove l'umidità è sensibilmente superiore.

Non sono assolutamente contro l'esposizione che, al netto di comportamenti di mera vanteria, possono essere anzi un ottimo spunto di conversazione con gli ospiti e che possono far avvicinare altre persone a questo mondo. Tuttavia la conservazione è un tema che deve essere affrontato seriamente da chi possiede una nihonto. Certo una lama nuda è più bella da vedere, credo sia indiscutibile, ma credo sia irresponsabile conservarla in questo modo se non all’interno di una vetrina museale ad umidità controllata. Con un po’ di inventiva poi ci sono soluzioni estetiche più che decenti (e.g. incorniciare l’oshigata ed appenderlo dietro lo shirasaya, effettuare una scannerizzazione ad alta definizione e, una volta stampata, accostarla allo shirasaya etc).

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

su facebook c'è un giapponese che si chiama Nakamura Keisuke, mi sembra specializzato nel realizzare vetrine per nihonto...Si potrebbe chieder qualche dritta a lui

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Come in tutte le cose ci sono fornitori di qualità e fornitori scarsi. Credo però sia salutare almeno avere un ordine di grandezza. Se parliamo di un fornitore professionale di vetrine museali con sistema per il controllo di umidità e temperatura allora si parla di (diverse) migliaia, non di centinaia di euro. Se poi si vuole mettere delle Nihonto in una vetrina Ikea con deumidificatore il conto finale è altro, ma capiamoci.

Oltre alla disponibilità economica tout court, dipende poi da cosa si vuole conservare all'interno e dalla propensione alla spesa per la possibilità di vedere delle lame nude (per rimanere in metafora: se voglio costruire un garage rivestito con boiserie, pavimento in resina e porta a vetri per metterci l’utilitaria sono libero di farlo, ma magari ci penserei prima due volte).

Inoltre vorrei anche porre l’attenzione su un altro aspetto relativo ai musei oltre a quello già sottolineato da Enrico. Oltre al fatto che un museo di per sé, purtroppo, non è garanzia di conservazione adeguata, ricordiamo anche che un museo si può permettere qualcosa che va al di là dei mezzi del collezionista medio ovvero la rotazione dei pezzi che quindi possono riposare in shirasaya per la maggior parte del tempo ed essere esposti per un periodo limitato ogni anno. Ammesso inoltre che il collezionista sia disciplinato ed effettui una manutenzione corretta e regolare al pari di un museo.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Grazie a tutti per queste attente riflessioni.  :arigatou::arigatou:

(mi avete tolto gli ultimi dubbi che mi attanagliavano.. ora più di prima so che non voglio diventar custode ..)
[.. cosi però, @GiulioC, mi stai frenando il business delle boiserie nei garagesss!!]

 


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Io credo che pochi oggetti come la spada giapponese incarnino il concetto di wabi sabi. Le mie spade mostrano i segni del tempo, qualcuno proviene inevitabilmente anche dal trentennio che hanno passato col sottoscritto.

Generalmente stanno nei bukuro che ho fatto realizzare per loro, ma ogni tanto mia moglie mi chiede di lasciarle in vista, sui loro kake, per un breve periodo.

Credo abbia ragione lei, gli oggetti d'arte vanno apprezzati nella loro matericità. Tenerli chiusi in armadi e vetrine rende questi oggetti freddi e distanti, facendo perdere il sapore, il profumo, la bellezza. Per questo la accontento volentieri.

Al contrario delle banche, che acquistano oggetti d'arte per chiuderli nei caveau, io credo che il tempo aggiunga fascino all'arte e che essa vada goduta quotidianamente, avendo attenzione e rispetto per ciò che si possiede e che certamente deve essere tramandato preservandone il valore. Il tempo che passa accresce il valore di questi oggetti.

Si tratta della mia opinione ovviamente. Ognuno deve regolarsi come ritiene più opportuno.


 

月の道

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Io invece credo che siamo solo dei custodi temporanei, e che trasmettere questi oggetti al nostro successore, senza i segni del nostro possesso, sia prioritario rispetto alle nostre velleità

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Come dicevo, Enrico, massimo rispetto per le opinioni altrui.

Io credo che una spada vada vissuta, tu custodita.

Quanto alle velleità, lascio ad ognuno di noi le sue.

 


 

月の道

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Prendendo a semplice titolo esemplificativo la ben nota NBTHK (Nihon Bijutsu Token Hozon Kyokai) --> Società per la Preservazione della Spada d'Arte Giapponese.

Sono d'accordo con Enrico, anche se devo ammettere che utilizzando per la pratica dello iaido una nihonto, qualche graffietto ogni tanto ci scappa :sweat:


"Indiana Jones e la lama perduta"

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti
Il 2/3/2022 alle 11:02 , Renato Martinetti ha scritto:

su facebook c'è un giapponese che si chiama Nakamura Keisuke, mi sembra specializzato nel realizzare vetrine per nihonto...Si potrebbe chieder qualche dritta a lui

.. come sempre il Martinetti le sa tutte!!!

Il sito del ragazzo è molto bello.. https://manekai.ameba.jp/hobby/63081600021116    (https://en.katana-case-shi.com/profile-2)

 

Non avendo trovato "riscontri" ho chiesto a qualche allestitore museale e ... ne vien fuori che - salvo voler una specie di teca/acquario per pochi spicci (200/2.000 - 120x40x30), una teca con controllo di temperatura sta sui circa sui 15/20k (prezzo di teche per esposizione/conservazione di violini, per esempio..) se poi per caso ci venisse in mente di renderla anche antieffrazione (mantenendo una integrità di trasparenza del vetro) il prezzo si moltiplica..
Ora, sperando che tutti voi abbiate "masterpiece", per i comuni collector (ammesso che la lama abbia valore superiore della teca) il polimetacrilato penso andrà più che bene (tutto antiriflesso ovviamente).         Comunque sia "il tempo", alla lunga, avrà sempre tempo...

 

 

ps..  La protezione della "monna Lisa" nasce per evitare atti di vandalismo .... invito chi ne abbia di postare immagini pre-vetrina (io la vidi vis-a vis nella metà degli anni 80 .. (+/-vent'anni dopo venne protetta.)
ps2..   Francé.. confermi pur negando...


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

Condividi questo messaggio


Link al messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy