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Lame E Battaglie

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Una curiosità. Nell'antichità le nihonto venivano utilizzate in battaglia. nello scontro uno contro uno, quindi, spesso le lame subivano enormi traumi "lama contro lama" . Erano così robuste da non scalfirsi mai? Oppure venivano restaurate o riforgiate dopo ogni duro scontro?

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restaurate si (cioè con la politura), riforgiate no o comunque molto raramente...quando la lama si "stemprava" magari a causa di un incendio. Mi pare che peraltro ci siano dei segnali visibili sulla lama (vicino lo hamachi) per capire se una lama è stata ritemprata.


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Non è sempre detto che una lama in battaglia dovesse scalfirsi o peggio spezzarsi,molto dipendeva dall'entità dello scontro subìto.Una lama testimone di uno scontro il più delle volte ha solo l'ha dentellato in qualche punto (ha-kobore),qualche tacca (kiri-komi),molto frequenti sono poi i crack all'interno dell'hamon,occorrerebbe fare una distinzione inoltre tra questi poichè non tutti sono pericolosi,altre volte questa possiede le succitate caratteristiche ed è visibilmete piegata o peggio spezzata.

Mentre dopo qualche togi e durante il percorso di vita di una spada,ha-kobore e kiri-komi cedono il passo o diventano meno visibili in virtù della conseguente perdità del metallo le cricche da battaglia restano sempre visibili internamente l'hamon,è difficile scorgerle il più delle volte specie con hadori molto marcati.

Occasionalmente una spada in passato per la troppa usura (cioè troppi togi) poteva essere anche ritemprata interamente o anche solo parzialmente,è una pratica che a quanto mi risulta è ancora viva.Quando si sottopone una spada che abbia smarrito interamente il proprio hamon a causa di un incendio (yakemi) allo yaki-ire,spesso questa (come già chiarito da Musashi), si definisce come sai-ha.Non v'è nulla di male nel ritemprare una lama,è una pratica diffusa sin dall'antichità,purtroppo però ,come è intuibile,la spada stessa ha perduto la propria originalità e il carattere che il suo creatore le aveva infuso con la conseguente perdita del suo valore.

Qualche libro riporta che il campanello d'allarme per una lama ritemprata sia quello del riflesso dell'acqua (mizu-kage) o del solo yaki-otoshi,in realtà anche alcune scuole di armaioli realizzavano il mizukage,questo infatti è un hataraki e non un kizu come il yaki otoshi è spesso una precisa scelta del tosho.Il solo mizukage non basta,In lame Koto che abbiano subito suriage il metodo più sbrigativo è quello di verificare il punto di partenza dell'hamon.L'habakimoto e il ji della lama vanno esaminati in maniera congiunta,nel caso ci si soffermasse su un unico punto si commetterebbro errori.In suriage di una certa importanza ci si ritrova con nakago avente hamon,questo infatti oltre ad essere presente nell'habaki-moto svanisce nel nakago-ji sotto la ruggine.Una lama O-Suriage che avesse lo yakidashi simile a quello di una lama ubu,il cui hamon cioè partisse dall'hamachi è identificabile certamente come lama ritemprata (in realtà la spada giapponese subisce più di un processo di tempra,tecnicamente il penultimo stadio,quello che fornisce cioè alla lama un hamon,trattasi di tempra selettiva a creta differenziata).Come accennavo sopra è possibile ritemprare anche solo parzialmente alcune aree selezionate che abbiano perso l'hamon (nioi-gire),a questo procedimento (yaki-tsugi,cioè rattoppamento o saldatura del yakiba) vengono sottoposte nel 100% dei casi quelle lame che per definizione vengono dette stanche (tsukare).La quasi totalità delle volte questa operazione viene effettuata nella zona compresa tra il monouchi e il boshi.E' possibile individuare il yaki-tsugi perchè tra l'hamon ritemprato e quello originale non c'è soluzione di continuità con relativo (in questo caso è quasi sempre presente) mizukage che funge da intramezzo


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Non hai qualche immagine di yakitsugi? Non l'ho mai visto e sarei curioso.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Yakitsugi prende il nome da una tecnica utilizzata nella ceramica tradizionale giapponese per riparare il vasellame.

In pratica viene eseguito su spade in cui appare il caratteristico fenomeno noto come Kakedashi (scomparsa dell'hamon in alcuni punti).Differentemente dal yakitsugi applicato in ceramica purtroppo quello effettuato dal tosho su una spada dalle caratteristiche prima menzionate (per sopperire al Kakedashi dunque) è talmente invasivo che crea un altro kizu non meno importante quale il nioi-gire.

L'hamon originario e quello ritemprato infatti hanno intensità diversa,per giunta l'hamon originario a causa delle temperature raggiunte durante lo yaki-ire viene sfumato letteralmente annientandosi nei pressi del mizu-kage (caratteristica riscontrabile anche nelle lame dal tsugi-nakago che spesso in prossimità di questo mostrano la caratteristica yakiba sfumata) per poi rinascere dopo questo.

 

kakedashi.JPG

 

prima

 

yakitsugi.JPG

 

dopo

 

 

Quello sopra è solo un esempio ma per eseguire un'operazione del genere ci vuole una certa abilità e l'operato congiunto di due artigiani esperti,non si trova tutti i giorni,senza contare che è relativamente difficile scorgerlo (molto dipende anche dalle condizioni di luce) poichè viene sempre occultato ad arte.

 

A: Mizukage

B: hamon originario con Nioi-gire

C: hamon

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

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e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Grazie shimi. Davvero molto interesante :arigatou:


skilledlogo.jpg"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

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Bellisimo argomento, non avevo mai letto nulla su tale pratica. :arigatou:

Solo una domanda che nasce dalla mia ignoranza su tale tecnica;

La lama viene completamente isolata, magari con uno strato notevole

d'argilla tranne la parte da trattare, e poi viene riscaldata solo nel

punto interessato ? Oppure viene utilizzata un'altra procedura ?


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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la spada non viene riscaldata sulla fiamma interamente ma solo nell zona da ritemprare selettivamente,lo yakiba-tsuchi è destinato alla sola area da recuperare,ed è proprio il surriscaldamento parziale della lama che provoca nioi-gire.L'ha ,cioè il tagliente ,viene eliminato prima di sottoporre la lama allo yaki-ire come pure l'intera superficie della lama viene lavorata a lima.Il tosho dovrebbe saper ricreare un hamon che abbia la stessa intensità e caratteristiche di quello preso a modello,ovviamente nel caso il kakedashi si rivelasse asimmetrico sottoporre una spada allo yakitsugi significherebbe perdere hamon sia nel lato omote che in quello ura.

La temperatura da far raggiungere alla lama durante lo yaki-ire,la ricetta del yakiba tsuchi stesso e la durata dell'immersione della lama nel mizu-bune nonchè quella del raffreddamento sono fattori molto critici per la buona riuscita del lavoro.

Dopo l'operazione, la spada viene sottoposta a madoake nella zona ritemprata e quindi polita interamente,però solo una volta accertato che l'eventualità di un probabile sviluppo di kizu particolarmente seri (quali :tsukinowa,hagarami,hagire,karasuguchi ecc.) non si sia palesata. :arigatou:


La vittoria è di colui,

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a sto punto tra le due pratiche forse meglio lo yakiire da capo :wacko:

 

E' sempre un rischio,inoltre la pratica del yaki-naoshi è alquanto complicata poichè il tosho si trova ad eseguire yaki-ire su una spada e su un metallo non realizzato da lui dalle caratteristiche e grado di reazione non pienamente appurabil.


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Interessantissimo e complicatissimo, ancora di più dopo la tua dettagliata spiegazione.

Adesso capisco pienamente quando parlavi del fatto che non si trovano tali maestri

artigiani dietro ogni angolo!

Grazie 1000 :arigatou:


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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Si,effettivamente è necessario essere particolarmente ferrati ma questa è una pratica truffaldina a mio avviso.

Generalmente nella scala gerarchica ,per gravità,dei kizu quelli che la fanno da padrone sono proprio quelli che compromettono la funzionalità di una spada in quanto arma.

Anticamente riconoscere la gravità di un kizu serviva a prevenire spiacevoli incidenti,l'ispezione della propria arma era quindi importante come lo è oggi per un aitouka.

Lo stato di manutenzione e di conservazione di un toshin a prescindere dalla sua bellezza è un elemento fondante nella sua valutazione (non è un caso che le sole lame Ubu e Shoshin di una certa importanza e di valore storico possano aspirare a diventare un giorno Kokuho).Il kakedashi,quando è presente compromette la funzionalità di una katana,ma a mio avviso non ha senso rimediare ad un kizu con uno, di più o meno, pari gravità.

E' il solo vantaggio economico che se ne potrebbe ricavare a giustificare un tale intervento.

Ci tengo a ribadire altresì che quella succitata non è una pratica comune (come tante altre),viene effettuata specialmente su lame di pregio storico (avendo dei costi considerevoli),il togi molto spesso è tecnicamente eccellente (ma eticamente discutibile) e ne rende quasi impossibile la visibilità

Bisognerebbe augurarsi pertanto che il proprietario o futuro tale,nel caso di un acquisto, sia abbastanza abile da scorgerlo e il venditore sufficientemente onesto da dichiararne la presenza. :arigatou:


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.......

Bisognerebbe augurarsi pertanto che il proprietario o futuro tale,nel caso di un acquisto, sia abbastanza abile da scorgerlo e il venditore sufficientemente onesto da dichiararne la presenza. :arigatou:

 

Penso che sia difficile che accadano entrambe le cose :gocciolone:

Quali sono i fattori visivi in una lama sottoposta ad un processo di yaki-tsugi?

 

:arigatou: Yamagata


skilledlogo.jpg"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

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Grazie mille per la dettagliatissima spiegazione Shimitsu, la tua conoscenza è davvero sorprendente :arigatou:

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Penso che sia difficile che accadano entrambe le cose :gocciolone:

Quali sono i fattori visivi in una lama sottoposta ad un processo di yaki-tsugi?

 

:arigatou: Yamagata

 

I fattori visivi principali sono quelli elencati sopra ma possono esserci altri accorgimenti da poter prendere,la continuità del nioi,ad esempio, può essere falsata ma per quella dei nie non è possibile farlo quindi questo potrebbe essere uno spunto di aiuto per poter individuare il punto di interruzione tra i due hamon,come pure esser capaci di notare le repentine differenze esistenti in termini di intensità e qualità dei nie e hataraki (nell'ha e nel ji se presenti).

Un togishi non può rendere più attraenti e migliorare allo stesso tempo la qualità dell'hamon e degli hataraki in una lama.

Il mizukage funge da spartiacque dunque tra l'hamon antico e quello nuovo ma non sempre il mizukage è visibile.Come diversi tipi di utsuri ,benchè questo non lo si possa definire propriamente tale, può capitare che,a togi ultimato,possa svanire nonostante gli sforzi del politore (nel caso questo volesse enfatizzarlo e non occultarlo).

Modificato: da shimitsu masatsune

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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