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Manuel Coden

Nihonto con horimono

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Togishi non hai dubbi sull'originalità?

 

Il kao somiglia molto, però bisogna vederla dal vero per dare un giudizio.facci sapere come finisce questa trattativa.

Saluti Massimo

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Il kao somiglia molto, però bisogna vederla dal vero per dare un giudizio.facci sapere come finisce questa trattativa.

Saluti Massimo

 

Ciao, stavo scrivendo proprio a riguardo del kissaki... come sarebbe risolvibile? Se mancasse proprio una parte di tagliente in punta, si dovrebbe ridisegnare diciamo sulla linea del mune? :gocciolone: .................


Il pensiero sul non pensiero...

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Ciao, stavo scrivendo proprio a riguardo del kissaki... come sarebbe risolvibile? Se mancasse proprio una parte di tagliente in punta, si dovrebbe ridisegnare diciamo sulla linea del mune? :gocciolone: .................

Non è un grosso problema, bisogna scendere con lo yokote ricostruendo il ko shinogi.Si,il mune dà la coordinata all'assimmetria del boshi.

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Non è un grosso problema, bisogna scendere con lo yokote ricostruendo il ko shinogi.Si,il mune dà la coordinata all'assimmetria del boshi.

[/quote

 

Grazie, ho capito e immaginavo bene, l'unica perplessità in questo caso sarebbe l'avvicinarsi troppo al bo-hi, più sicuro invece, in una lama senza...

Sono ai primi cimenti... ecco perchè ti chiedo queste cose, ma non ne parlerò sapendo il volere del Forum, cioè non incentivare lavori... :D


Il pensiero sul non pensiero...

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Mi spiace esprimere dei dubbi ma non credo la mei corrisponda. Penso in realtà si tratti di una daisaku daimei, pratica per altro già adottata da Sadayoshi su Sadakazu. I tratti incisi da Sadakazu, in particolare quelli del nome (月山貞一), sono piuttosto delicati e slanciati, specialmente il carattere Sada (貞). Nella mei in esame sono incisi invece con maggiore potenza, più profondi e brevi. Questo modo di firmare è proprio del figlio, Sadakatsu. A mio avviso si tratta quindi di una lama forgiata da Sadakatsu e da lui firmata con il nome del padre. Questa pratica era già stata a sua volta adottata da Sadayoshi, al quale sono state intestate numerose lame forgiate dal figlio, Sadakazu.


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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Mi spiace esprimere dei dubbi ma non credo la mei corrisponda. Penso in realtà si tratti di una daisaku daimei, pratica per altro già adottata da Sadayoshi su Sadakazu. I tratti incisi da Sadakazu, in particolare quelli del nome (月山貞一), sono piuttosto delicati e slanciati, specialmente il carattere Sada (貞). Nella mei in esame sono incisi invece con maggiore potenza, più profondi e brevi. Questo modo di firmare è proprio del figlio, Sadakatsu. A mio avviso si tratta quindi di una lama forgiata da Sadakatsu e da lui firmata con il nome del padre. Questa pratica era già stata a sua volta adottata da Sadayoshi, al quale sono state intestate numerose lame forgiate dal figlio, Sadakazu.

 

 

Emtolor, intanto complimenti :), nel caso, (ma sicuramente è così), fosse una daimei di questo tipo, potrebbe esser particolare e comunque molto apprezzabile? Non la lama indendo, questa la è a prescindere, ma il tipo di lavoro.... Io reputo di si... ma sai che posso sbagliare... aaarigatou.gif


Il pensiero sul non pensiero...

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Sadakazu è considerato il fabbro di collegamento fra il periodo Shinshinto e Gendaito. Questo forgiatore chiude appunto l' era Shinshinto e trasporta le nuove generazioni di forgiatori, tramandando la sua tecnica, nel periodo Gendaito. Il filgio, Sadakatsu, non è all'altezza del padre. Detto questo, l'attribuzione di una lama ad un determinato forgiatore è certamente importante dal punto di vista storico e personale, nel conoscere il creatore della lama che si possiede, ma non di quello strettamente tecnico. A meno di non essere in presenza di qualche mostro sacro della forgiatura, la necessità di soffermarsi sulla mei al fine di calcolare il valore della lama è un errore da non commettere. La lama in oggetto ad esempio, è a mio avviso una buona nihonto e lo è per le caratteristiche date da jigane, hada, hataraki ecc. Questo per dire che se analizzando una spada vi si riconosce un ottimo pezzo, anche se successivamente si dovesse rivelare una daimei il risultato non cambia, le caratteristiche rimangono quelle di un' ottima lama. La spada giapponese, a differenza di molte altre discipline, ha poco riguardo per "anzianità" e firme famose, soffermandosi soprattutto sulla qualità della singola spada. Nel caso specifico, che sia la migliore delle Sadakatsu o la peggiore delle Sadakazu cosa cambia? Le caratteristiche sono quelle scritte sul metallo.


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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Credo che emtolor abbia centrato il punto, questa è una buona lama, a prescindere di chi l'abbia forgiata. Sicuramente sarebbe un valore aggiunto conoscerne il reale creatore e sopratutto se quello scritto nella mei riguardo l'acciaio usato per fare la tachi del imperatore è vero, tuttavia non è fondamentale quanto le caratteristiche di questa nihonto.

 

Ritornado su Sadakatsu, quello che viene detto in questa biografia sembra confermare, se non altro per lo stile e la data, la possibilità che sia una daimei link

 

Aggiungo inoltre questo pdf del metropolitan museum in cui si può vedere una daimei di Sadakatsu, i caratteri sembrano molto simili alla lama di cui parliamo PDF

 

Anche se alla fine non dovessi acquistare questa nihonto la discussione mi è stata estremamente utile, grazie a tutti già da ora aaarigatou.gif

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Anche io sono della opinione che mei o no rimanga comunque una bella lama.

Se poi è indicato "Ichimonji stile" anche il kissaki potrebbe starci così piccolo, un pò come l'ikubi kissaki delle koto Bizen appunto.



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Alè, ora sparigliamo la discussione..come anche confermato da Emiliano, avevo accennato all'inizio che le mei di Sadakazu (più vecchie) presentavano caratteri più allungati ed assai eleganti rispetto a questa. Ora però guardate questa mei sicuramente di Sadakazu, fatta tra il 1917 /18, su una wakizashi presente nel NY MET museum (tratta dal libro su Gassan del museo di Boston).

 

Sadakazu.jpg

 

Purtroppo la qualità dell'immagine è quel che è, però la mei inizia a somigliare...

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Vi annuncio che ho acquistato la lama in questione, ora non rimane che attendere e sperare che la dogana non crei problemi e sopratutto che non abbia preso un bel pacco 05laugh.gif

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Vi annuncio che ho acquistato la lama in questione, ora non rimane che attendere e sperare che la dogana non crei problemi e sopratutto che non abbia preso un bel pacco 05laugh.gif

 

Appena ti arriva facci sapere. Congratulazioni e auguri che ti arrivi in breve tempo.

Massimo Rossi

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Vi annuncio che ho acquistato la lama in questione, ora non rimane che attendere e sperare che la dogana non crei problemi e sopratutto che non abbia preso un bel pacco 05laugh.gif

 

Mi congratulo con te, come ho già detto una bella lama, veramente da desiderare. Abbi fede anche nella dogana vedrai che tutto andrà bene. Questo è il mio augurio sincero aaarigatou.gif

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Congratulazioni anche da parte mia!

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Vi ringrazio, anche se io aspetto a cantar vittoria fino a quando non l'avrò tra le mani aaarigatou.gif

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Pure io sono molto incuriosito da questa lama! Non appena puoi facci sapere!


武士に二言無し

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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