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Gisberto

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  1. Gisberto

    Auguri Dora!

    Auguri Dora! Come va il tuo racconto di ambientazione Giappone feudale? facci sapere. Gisberto
  2. Gisberto

    Hagakure ... testi vari

    L'hagakure prendilo della Mondadori, io ho quello della Luni ma molti mi hanno detto che l'altro è tradotto meglio. I libri della Luni a Roma si trovano senza problemi nelle librerie grandi. Prova a verificare se ci sono ancora su internet (bol, libreriauniversitaria, etc.) Gisberto
  3. Gisberto

    Katana patrimonio nazionale

    Chiedo venia, probabilemente di fronte ad una bella lama si tende ad esagerarne il valore artistico, e si alimentano quelle che sono solo legende metropolitane. Per avere una buona panoramica delle leggi giapponesi sulle lame (detenzione, esporatzione e importazione, nonchè miti e leggende) si puòleggere qui: http://www.jssus.org/nkp/japanese_sword_laws.html Gisberto
  4. Gisberto

    tutti i pezzi di una katana

    Avevo capito che voleva fare una lama per asportazione, nel qual caso il sanmai è sprecato perchè si avrebbe sul filo la parte più tenera.
  5. Gisberto

    Katana patrimonio nazionale

    Tutte le lame giapponesi prima di poter essere inviate all'estero devono essere fatte esaminare per avere l'autorizzazione all'espatrio. Però solo i Tesori nazionali (una lista di spade ben definita) e i lavori più rari non ricevono l'autorizzazione, la maggior parte delle lame (diciamo praticamente tutte quelle che una persona normale si può permettere) non danno nessun problema. All'incontro INTK dellla scorsa settimana si è citata però una waki Hizen abbastanza rara, in quanto creata nel primo anno di produzione di un forgiatore che in quel periodo usava una mei diversa da quella che avrebe poi utilizzato nel resto della carriera. Poichè esistono solo circa un centinaio di pezzi con tale mei, a detta del nostro ex presidete Rossi quello è un caso di lama che è meglio non spedire in Giappone perchè c'è il rischio che non torni. Spero di essere stato esauriente, comunque sono sicuro che altri più esperti aggiungeranno altri dettagli. Ciao, Gisberto
  6. Ho dato un'occhiata veloce alle foto sulsito della federazione, ma non rilevo analogie con lo Iai, mancano proprio i fondamentali. Ne deduco quindi che non ce ne siano neanche con il kenjutsu. Giusto a titolo di esempio si nota subito che non c'è solidità nella postura. Riguardo poi la presa della tsuka mi sembra essere effettuata con mignolo e anulare come nella spada giapponese, ma c'è un pollice stranamente allineato con l'impugnatura, non credo quindi che si applichi tenouchi (ergo non taglio, ma bastonate). Proprio per scrupolo si potrebbe chiedere a qualche praticante di ninjutsu o Aikido se riconoscono qualcosa delle loro pratiche. G.
  7. Davide, visto che ormai siamo in OT mi permetto di fare una parentesi sulle arti marziali. Capisco il tuo desiderio di praticare con una nihonto, ti confesso che sono passato anche io per quella fase e ho riscontrato che è comune a molti, tra l'altro è stato proprio quel desidero a farmi avvicinare a questo Forum. Però qui mi hanno spiegato con molta pazienza perchè una nihonto è un opera d'arte, ed ora non solo non ne userei mai una per la pratica, ma mi sono convinto che per molto tempo ancora non cercherò neanche di comprarne una studio, perchè il desiderio di possesso sarebbe ancora più forte del desiderio di studio (che comunque posso portare avanti con i libri e gli incontri dell'associazione). Quanto al fatto che arriva prima o poi il momento nella pratica di confrontarsi con una lama affilata, una buona cinese o una giapponese che non spicchi come opera d'arte, va più che bene. Mettila così, la spada deve essere maestra, ma il maestro deve essere commisurato all'allievo.Come in un dojo l'ulltimo arrivato non è seguito dal Maestro ma da un Sempai, così credo che sia giusto che prima di potersi accostare ad una Nihonto, si debba almeno avere la forza di fare tutti i passi precedenti al meglio (purtroppo spesso non basta una sola vita ). Anche questo è Rei. Però il tuo desiderio di una spada migliore di tutte non è proprio sbagliato, solo che è ancora schiavo dell'EGO, che vuole possedere invece di essere. Lo scopo della pratica e vincere l'EGO e trovare il SE, a quel punto non avrai più bisogno di possederla quella spada, quella spada sarai tu. Questo non lo dico io, ma il Maestro Takuan quando parla della spada Taia. In bocca al lupo con la pratica, e speriamo che nasca anche in te una seria passione per le nihonto. Gisberto
  8. Davide 89, non è il caso che ti offenda, sarebbe meglio invece cercare di capire perchè sei statopreso in giro. Nonostante tu possa non rendertene conto la richiesta di una spada che tagli le altre spade è una sciocchezza. le spade sono fatte per tagliare carne e ossa, e pure queste di certo non con facilità. Ci sono ottime spade che sono state rovinate perchè qualche incauto ha provato a falciare bamboo senza padronanza della tecnica, figurarciche succede con un impatto lama contro lama, di sicuro butti entrambe le spade. Ti invito poi a riflettere sul fatto che se non riesci a fari capire da degli italiani, dovresti quantomeno dubitare di riuscire a farti capire da un Giapponese. Quindi perchè non provi a spiegarti meglio? almeno per quanto mi riguarda mi impegno a spiegarti cosa può essere mito televisivo e cosa invece appartiene realmente alle caratteristiche fenomenali di una nihinto. Un saluto, Gisberto
  9. Oltre a non vedere di buon occhio un simile trattamento su una nihonto per rispetto alla tradizione, temo che il calore generato dal laser possa influenzre (e forse compromettere avhe se solo localmente) la tempra della lama.
  10. Ioonline no ho travati più di uno, ad esempio http://www.bookweb.it/libri/nube_di_passeri.php Gisberto
  11. Bokken di quercia bianca giapponese li trovi in quasi tutti i negozi online che vendono attrezzatura per kendo e iaido (tipo tozando o e-bogu), però il costo non è proprio irrisorio. Se cerchi sul forum c'è anche chi ne ha fatti in quercia nostrana o, ancor meglio, in frassino. Io, che ci faccio solo suburi e i kendo no kata, però mi trovo bene anche con un economico bokken in ciliegio (eventualmente si può avere l'accortezza di usare solo ciliegio contro ciliegio) In ogni caso anche il bokken è un arma, quindi niente cose improvvisate fuori da un dojo o senza la supervisione di un sempai. Te lo dico perchè "darsi delle gran botte" non è proprio un linguaggio da dojo. Gisberto
  12. Gisberto

    articolo ilgiornale

    Fa riflettere il fatto che l'incidente non sia citato da nessuna testata giornalistica, ci sono solo commenti e proteste dei vari forum e blog filo nipponici. A dire il vero ilsole24ore un accenno lo aveva fatto, ma stranamete è stato rimosso. Per fortuna che c'è santo google: Link
  13. Penso che si possa chiamare in entrambi i modi, gendaito per il periodo di fabbricazione, shinsakuto perchè fatta da maestro ancora in vita (ma è ancora in vita? mi auguro di si!) o su ordinazione. La definizione l'ho presa dal seguente post Le ere delle spade giapponesi Ciao, Gisberto
  14. Gisberto

    Fusione?

    E' vero, li confondo sempre
  15. Gisberto

    Fusione?

    La tsuba dovrebbe essere di Shakudo (una lega di argento e rame) che patinata assume un bellissimo colore nero. al proposito vi ricordo un recente lavoro di restauro di Lorenzo http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=4933 Se sia una fusione non so dirlo, quello che non mi convince è la resa del soggetto. Trovo tutta la composizione troppo affollata e non viene evidenziato come dovrebbe il seppa dai: spesso, anche se non sempre, è lasciato vuoto, in questo caso invece ci sono elementi chiave della composizione (come le curve del fiume in basso e gran parte della tigre et. ) che sarebbero completamente coperti dal seppa una volta che la tsuba sia stata montata su una lama. Infine l'esecuzione del nakago ana è molto imprecisa ed il foro mi sembra anche un po' piccolo per il nakago di una wakizashi. Ritengo che sia una un oggetto da souvenir, probabilmente (a sensazione) non giapponese: forse cinese, ma potrebbe anche essere un tentativo di lavoro occidentale. Poi per sapere se mi sbaglio c'è bisogno di Lorenzo. Gis.
  16. In effetti questo dovrebbe essere lo spirito giusto. Non te la prendere riccardo, non è che le tue intenzioni siano sbagliate, è sbagliato il posto in cui chiedi aiuto. Mi permetto di consigliarti: http://forums.dfoggknives.com/index.php?act=idx dove tra l'altro ci sono anche molti consigli 'poco tradizionali', ma che potresti trovare utili, sull'imitazione delle nihonto. Altro forum che puoi visitare, dove ci sono aspetti tecnici ma non solo, è http://forums.swordforum.com/ Ti confesso che parecchi su questo forum rabbrividiranno solo a veder citare questi due siti, ma fin quando non cerchi di rovinare una vera nihonto, e se prendi le dovute precauzioni per non farti male, la mia modesta opinione è che non ci sia niente di male a farsi un hobby da armaiolo. Un saluto, Gisberto
  17. Io ho già i biglietti per il 27 maggio a Roma. Vi farò sapere le mie impressioni. G.
  18. Vediamo se ho capito la teoria di snoopy. L'hada è un fenomeno macroscopico dovuto alla tempra di una disomogeneità (impurità residue) a livello molto più fine nei micrometrici strati derivanti dalle ripiegature del metallo. In pratica come nello yakiire l'argilla applicata ad arte modifica le linee di diffusione termica nel metallo permettendo la formazione dell'hamon, così ad un livello più piccolo avviene una cosa simile a causa del modello di distribuzione delle impurità. Se questo è vero 'teoricamente' si dovrebe poter verificare che con una ritempra di una lama ci debba essere una qualche modifica dell'hada (minima intendo, non è che un itame diventa masame, ma lo spesore delle linee potrebbe cambiare). Al limite se si facese perdere la tempra ad una lama, dovrebbe sparire completamente l'hada. Forza kento. metti un tanto a cuocere nel forno e dopo che si è raffreddato via con un bel togi di verifica. Gisberto
  19. Gisberto

    presentazione

    Benvenuto. il tuo nick mi ha fatto ritornare in mente il mitico fumetto di Apple Seed. Mi è venuta voglia di rileggerlo. Gisberto
  20. Ho ricevuto oggi la mia copia del libro e ne ho immediatamente fagocitato circa un terzo. Il giudizio è assolutamente positivo e mi complimento per Paolo l'opera prodotta. Per l'impostazione data più che di libro lo definirei un 'quaderno': l'impressione che ho avuto e che prima di diventare un'opera destinata al pubblico, sia stata la raccolta personale di appunti dell'autore nel tentativo, a mio avviso riuscito, di sistematizzare l'analisi del sugata ed avere un supporto di facile consultazione per affrontare il kantei. La parte più interesante, nonchè originale rispetto a quello che si trova in letteratura, è sicuramente quella con i dati numerici sulle dimensioni delle lame nelle varie ere, non vedo l'ora di testare sul campo nei Kantei del forum. Mi auguro che a questa seguano altre pubblicazioni di Paolo dello stesso livello. Gisberto PS: grazie per la dedica autografa
  21. Questo accade perchè, contrariamente a quanto più volte erroneamente detto su questo forum, non va oliato solo all'acciao ad alto tenore di carbonio, ma anche l'Inox 18/10; In questo modo vedrete che il contenuto si attacca meno facilmente.
  22. Tranquillo, appena mi arriva i commenti non mancheranno. G.
  23. Gisberto

    Buon compleanno LORENZO

    Auguri Lorenzo. Gisberto
  24. Se è affilata, allora è di acciaio. A seconda del tipo di acciaio potrebbe aver bisogno di manutenzione, se è inossidabile ovviamente no, in caso contrario prima o poi la ruggine appare senza manutenzione. Altra cosa: se è di acciao ed costata 200 dollari, temo sia cinese. Uno iaito in alluminio Giapponese (che per inciso non può assolutamente tagliare niente, rischio la rottura) parte da almeno 350 euro per la versione piùsobria. G.
  25. Io avevo postato le mie impressioni su un'altro topic: http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=4761 Gisberto

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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